XXX LEGISLATURA

Ufficio di Presidenza: prime tensioni sul rinnovo del Collegio Garanti

Morganti, "arbitri della democrazia monopolizzati dalla maggioranza". Zeppa, "nomine di garanzia ed equidistanza per dare funzionalità all'organismo"

Ufficio di Presidenza: prime tensioni sul rinnovo del Collegio Garanti.

Saranno due giorni intensi: il Consiglio si riunirà martedì 7 – mattina e sera – e mercoledì 8, con la possibilità di proseguire anche di notte per evadere tutti i commi. Una sessione intensa, dicevamo, dato che la maggioranza conferma nei fatti la volontà di accelerare nel nome di un'immediata operatività. I lavori si apriranno quindi con il Comma Comunicazioni a cui seguiranno discussione e approvazione del Programma di Governo. Dopo il giuramento dei Segretari di Stato e dei Consiglieri non eletti in loro sostituzione, l'Aula sarà chiamata a diverse nomine: sindaci di Governo; Consiglio dei XII; le quattro le Commissioni Permanenti che da Decreto Reggenziale saranno formate da 15 membri; Commissioni Consiliari per gli Affari di Giustizia, d’Inchiesta, Antimafia, Commissione per le Politiche Territoriali e nomina delle varie Delegazioni in ambito europeo.

All'ordine del giorno anche la nomina di due membri effettivi e di un membro supplente del Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme. Questione che ha provocato le prime baruffe. In Ufficio di Presidenza solo i gruppi di maggioranza hanno portato i nomi che dovranno essere votati in Consiglio. Figure – assicurano - super partes e con curriculum di tutto rispetto. Dall'opposizione si alza la voce di Giuseppe Morganti: “i nomi – dice – sono stati imposti. Arbitri della democrazia sono stati monopolizzati dalla maggioranza, noi non l'avremmo mai fatto”. Un attacco al metodo, non alle persone, “candidature rispettabilissime – chiarisce – che avremmo sicuramente appoggiato. Il problema è che l'opposizione una volta diventata maggioranza ha deciso di fare man bassa. Quelle nomine sono state rinviate da giugno 2017 – spiega – per assenza di accordo politico fra le parti”. “L'opposizione voleva ritardare – afferma Matteo Zeppa ma la prorogatio dura da troppo tempo. I tre nomi proposti sono di garanzia ed equidistanza. Non è contrapposizione fra maggioranza ed opposizione ma voler partire subito per dare funzionalità a quell'organismo”.

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