L’Ufficio Politico della Dc vuole ricucire il rapporto con Galassi e definire la linea politica

Una delegazione della Dc si prepara ad incontrare Clelio Galassi. Obiettivo: ricucire lo strappo avvenuto dopo la nomina reggenziale. Ma il chiarimento sarà tutto politico. Per Galassi infatti, la prova di forza interna al partito democratico cristiano, era finalizzata a rompere la coalizione e preparare una nuova maggioranza con il partito socialista riformista, i democratici di centro e gli europopolari. "L’operazione politica - secondo Galassi - è condotta da Gatti e Podeschi per demolire il Patto". Il chiarimento si allargherà a tutti gli organismi di partito, come chiesto dal presidente della Dc, Pino Guidi. Due le questioni da mettere a fuoco: il collante interno e la linea politica, quella che poi dovrà definire il congresso politico di fine novembre. Ed è proprio sulla scelta delle alleanze che si sono finora registrate le divergenze più nette tra i due schieramenti che si sono fronteggiati con l’ultima nomina.
Intanto lo scacchiere politico continua a muoversi su più fronti. Segreteria e gruppo consiliare del Psd valutano i passi da fare in vista della costituente del Partito Socialista, lanciata da Nps. "Quando il tavolo sarà avviato - anticipa Gerardo Giovagnoli - avremo molte carte da giocare". Il Psd sottolinea lo sfaldamento della maggioranza, che perde pezzi nelle votazioni e la stagnazione del rapporto con l’Italia. A Roma, dice il segretario, non c’è la volontà di risolvere la questione. Ciononostante il governo sammarinese non cambia azione. Per Giovagnoli il dibattito sul cosiddetto “caso Palazzo Begni” non è servito a fare chiarezza. "Si tratta - ribadisce - di un episodio molto grave. Dalla registrazione di quell’incontro - sottolinea - emergono molti elementi che contrastano con l’interesse comune". Per questo il Psd sta pensando di rendere pubblica tutta la documentazione.

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