Ed è ancora fibrillazione fra le forze politiche. Riunito d’urgenza ieri un vertice di maggioranza dove le tre forze della coalizione hanno ripercorso la convulsa giornata di martedì, valutato gli effetti devastanti dei voti che sono mancati, ragionato sugli sviluppi.
Unanime è stata la condanna dell’accaduto, un atto che oltre a mettere in seria difficoltà governo e maggioranza crea uno stato d’affanno al Paese, una fase di stallo, un ulteriore ritardo in attesa della soluzione.
Adesso però c’è da stabilire il da farsi, valutare attentamente il futuro della coalizione.
Sul centro sinistra c’è chi rilancia ma i numeri non bastano e serve un rafforzamento. Ma basterà l’allargamento, e poi a chi aprire?
Quesiti che sono sul tavolo e che devono trovare una risposta. L’alternativa sono le elezioni anticipate, una delle opzioni che nessuno ha scartato.
Unanime è stata la condanna dell’accaduto, un atto che oltre a mettere in seria difficoltà governo e maggioranza crea uno stato d’affanno al Paese, una fase di stallo, un ulteriore ritardo in attesa della soluzione.
Adesso però c’è da stabilire il da farsi, valutare attentamente il futuro della coalizione.
Sul centro sinistra c’è chi rilancia ma i numeri non bastano e serve un rafforzamento. Ma basterà l’allargamento, e poi a chi aprire?
Quesiti che sono sul tavolo e che devono trovare una risposta. L’alternativa sono le elezioni anticipate, una delle opzioni che nessuno ha scartato.
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