Prima dice di voler stare un passo indietro; ma poi, a sorpresa, va a Via Bellerio per un summit con i fedelissimi. Avrà anche lasciato la segreteria della Lega, ma Umberto Bossi non starebbe minimamente pensando a farsi veramente da parte. “L'unica cosa che posso fare adesso è cercare di tenere unita la Lega”, dice il senatur. E lascia intendere che si schiera al fianco del triumvurato che avrà, in teoria, il compito di allontanare dal partito le mele marce. E mentre cresce il pressing da ogni parte politica per le dimissioni di Rosi Mauro da vicepresidente del Senato e di Renzo Bossi dal consiglio regionale lombardo, entrambi travolti da notizie su losche compravendite di lauree e di case, il Carroccio cerca di offrire all’esterno un’immagine di unità. Lo lascia pensare Maroni, secondo cui le dimissioni del senatur non colpiscono solo la Lega ma rappresentano “un terremoto per gli altri partiti”: un monito che suona rivolto più che altro a Berlusconi.
Intanto si fa sempre più strada l’idea di un intervento legislativo per riformare i partiti politici, rendendoli più trasparenti. Paladini della battaglia sono Casini e Bersani, che vorrebbero le nuove regole anche sotto forma di decreto legge. Ma dal Pdl Cicchitto frena: se una regolamentazione “penetrante” dei partiti ci vuole, non imposta dall’alto. E Monti, che dal Libano inizia la sua trasferta pasquale in Medio Oriente, duella con Confindustria sulla riforma del lavoro, mentre l’Istat diffonde dati preoccupanti sulla disoccupazione giovanile. Per Marcegaglia il testo “va cambiato” e non blindato dal governo in Parlamento con la fiducia.
Da Roma Francesco Bongarrà
Intanto si fa sempre più strada l’idea di un intervento legislativo per riformare i partiti politici, rendendoli più trasparenti. Paladini della battaglia sono Casini e Bersani, che vorrebbero le nuove regole anche sotto forma di decreto legge. Ma dal Pdl Cicchitto frena: se una regolamentazione “penetrante” dei partiti ci vuole, non imposta dall’alto. E Monti, che dal Libano inizia la sua trasferta pasquale in Medio Oriente, duella con Confindustria sulla riforma del lavoro, mentre l’Istat diffonde dati preoccupanti sulla disoccupazione giovanile. Per Marcegaglia il testo “va cambiato” e non blindato dal governo in Parlamento con la fiducia.
Da Roma Francesco Bongarrà
Riproduzione riservata ©