L'Unione Europea chiede "tempi concreti" sulle misure per la crescita
Crescita zero. L’amara previsione di Confindustria per l’economia italiana nel 2012 agita la politica. Archiviata la pratica di Bankitalia con l’imprevista designazione di Ignazio Visco che lascia scontenti Tremonti e la Lega, l’obiettivo ora è puntare sullo sviluppo. L’Unione europea reclama da Roma oltre al pareggio di bilancio "tempi concreti" sulle misure per la crescita, esprimendo “preoccupazione” per il rinvio nel varo del decreto sviluppo che Berlusconi aveva inizialmente annunciato per questa settimana. Il presidente Napolitano, che oggi ha visto il ministro per lo Sviluppo economico Romani, chiede alla politica “una forte coesione di intenti su obiettivi condivisi, superando con coraggio e senso di responsabilità sentimenti di sfiducia”. E per il presidente della Camera Fini, “La politica non può attendere oltre, se non vuole assumersi responsabilità gravissime”. Sulle misure, forse spacchettate dal governo in più provvedimenti, Berlusconi oggi ha tenuto una serie di incontri. Arriveranno per fine ottobre, assicura il segretario del Pdl Alfano che sottolinea come “lo sviluppo non si fa per decreto”. Ma industriali e opposizione attaccano. “Ancora una volta il governo che invece di essere costruttore di soluzioni diventa il problema del paese”, dice Enrico Letta del Pd. Tuttavia Berlusconi è deciso ad andare avanti e cerca di allargare la propria maggioranza alla Camera incassando il sostegno dei Radicali. Marco Pannella è stato a cena dal Cavaliere; ufficialmente si sarebbe parlato solo di legge elettorale e carceri, ma un accordo non è da escludere.
Francesco Bongarrà
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