E sulla questione licenzopoli interviene l’Unione per la Repubblica che vuole fugare ogni dubbio sulla propria volontà di chiarezza e trasparenza, soprattutto – spiega l’Unione per la Repubblica – alla luce della strumentalizzazione messa in atto da alcuni esponenti politici. Il partito precisa che nella Commissione del 27 luglio erano assenti i propri rappresentanti – Nicola Selva e Pier Marino Mularoni – per motivi personali e lavorativi. E si chiede perché consiglieri della maggioranza presenti non si siano opposti ad una singolare interpretazione del regolamento, messa in atto da presidente, con la quale è stata respinta, nonostante sei voti favorevoli e cinque contrari, una proposta dell’opposizione che avrebbe consentito di fare massima chiarezza.
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