Upr apre a Bene Comune. Sulla decisione di Mularoni di non dimettersi:"è una scelta personale".

Responsabilità e disponibilità. E' intorno a queste due parole che ruotano le scelte di Upr. Responsabilità nell'affrontare i temi caldi, disponibilità ad un dialogo a 360 gradi. Lasciandosi alle spalle simboli, formule, e vecchie ideologie di destra o sinistra. Un dialogo non limitato al solo partito socialista, ma da estendere all'intera maggioranza, perché Bene Comune – è stato detto – non può prendere le scelte importanti da sola, ma deve allargare il consenso. Che si chiami maggioranza allargata, governo straordinario o d'emergenza, non importa, quel che conta, per Upr, è affrontare gli ostacoli tutti insieme. Se da una parte c'è apertura, dall'altra rimangono le critiche proprie ad un ruolo di opposizione, sebbene propositiva. Sul Bilancio, ad esempio: perché – chiede Marco Podeschi – non compare nella legge un prezzo minimo di vendita per la centrale del Latte? Quanto lo Stato si aspetta d'incassare? E sull'incentivazione del turismo matrimoniale ironizza: vogliamo fare diventare San Marino la Las Vegas della Romagna. Upr è un progetto aperto. Che ha avviato una fase nuova. Lo ripete spesso di aver voltato pagina, e ricorda il rinnovo di tutti gli incarichi. Due esponenti di spicco, indagati, si sono dimessi. Ma non c'è imbarazzo per la scelta di Pier Marino Mularoni di rimanere in Consiglio.

Intervista al Coordinatore Upr Nicola Selva

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