Upr: “Le ostilità dimostrate sono figlie di incertezze e non di sicurezze politiche”
Il Psd ancora ci spera di vedere gli Upr nella grande coalizione, ma è solo. Sul tavolo c’era la proposta di sacrificare gli ex Eps, ma a queste condizioni Giovanni Lonfernini e compagni non hanno alcuna intenzione di trattare. Anzi, l’Esecutivo ha esortato il consolidamento del progetto Upr. Della serie: il movimento non si tocca. Il tema è di quelli caldi. Ieri sera, nella sede di via Cà Franceschino, c’erano oltre 60 persone. Apprezzamento è stato espresso al Psd, per voler percorrere la strada della condivisione nell’affrontare le emergenze del paese. Lo stesso principio alla base di quel Governo di Responsabilità Nazionale tanto invocato dagli Upr ma sempre rigettato da Dc e suoi alleati. Nei confronti dei quali il Movimento non è stato tenero. Vede nei veti e nelle accuse la conferma della propria competitività elettorale. “Le ostilità dimostrate - dice - sono figlie di incertezze e non di sicurezze politiche, e le provocazioni lanciate dimostrano un tentativo maldestro di chi deve confondere la propria inadeguatezza”. Guardando al futuro gli Upr non vedono cieli azzurri: il rinvio "sine die" del memorandum d'intesa tra Bcsm e Bankitalia –avvertono - fa presagire uno Stato a "sovranità limitata". Mancano poco più di due settimane alla presentazione ufficiale delle liste. Upr costruirà, tramite la propria, uno spazio aperto a quell'area moderata, liberale e riformista che cerca punti di riferimento. Senza distinzioni. L’invito è lanciato. Nel video l'intervista a Pier Marino Mularoni.
Monica Fabbri
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