L'Upr su rapporti bilaterali, rilancio del paese e riassetto delle forze dell'ordine
Sarà un autunno caldo sotto molti aspetti. L’Ufficio di presidenza dell’Unione per la Repubblica affronta i nodi ancora da sciogliere, in primis il rapporto con l’Italia. E auspica che al di là della cortesia istituzionale manifestata dal ministro Frattini, non si riproponga l’ennesima stagione degli annunci. “Sono ormai tre anni – polemizza – che il governo sammarinese comunica aperture e il rilancio dei rapporti bilaterali”. E c’è un accordo – sottolinea Upr – di cui non si parla più: quello fra Banca d’Italia e Banca Centrale. Poi, uno sguardo alla situazione economica. Dati statistici alla mano, riferisce di un quadro d’insieme allarmante, con l’aumento del numero dei disoccupati e il calo delle imprese. "Non ci sono dubbi - dice - il paese vive una pesante recessione, condizione certificata dall’agenzia di rating Fitch". Per uscire dalla crisi serve un programma di rilancio economico. Ma il Governo – ribadisce l’Upr – non ha idee, e non è in grado di creare un nuovo modello si sviluppo. Dopo esserci adeguati agli standard internazionali – chiede il movimento – su quasi basi poggerà l’economia sammarinese per la propria crescita? E annuncia che ad ottobre elaborerà proposte. Altra questione calda: il riassetto delle forze dell’ordine. Marco Podeschi e compagni temono che interventi grossolani e frettolosi, adottati senza il coinvolgimento del Consiglio, abbiano anche il malcelato obiettivo di delegittimare i comandi, con effetti deleteri anche nel rapporto con l’Italia. Nel manifestare la propria fiducia nei confronti dell’operato della gendarmeria e del suo comandante Zechini, l’Upr ritiene urgente un riferimento del Congresso di Stato.
Monica Fabbri
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