Upr rischia di perdere pezzi, la prossima settimana l'incontro chiarificatore
Il matrimonio dei Socialisti con il Psd e il successivo confronto strutturale con la Dc sparigliano lo scacchiere politico e decretano la fine di Intesa per il Paese. Upr vede allontanarsi l'alleato con il quale aveva condiviso la coalizione ( alle prossime elezioni Psd e Socialisti correranno insieme), e rischia di perdere pezzi. William Giardi e Remo Giancecchi hanno un piede fuori dalla porta. La prossima settimana per l'Unione Per la Repubblica si profila la resa dei conti. Era stata già fissata una riunione per discutere dei temi del Consiglio di agosto e per fare il punto degli incontri con Ap. Alla luce delle recenti evoluzioni politiche, sarà l'occasione per il partito di mettere le cose in chiaro e per Giardi e Giancecchi di chiedere chiarimenti sulla linea politica, a pochi giorni dall'assemblea che rilanciava il dialogo con Ap e Noi Sammarinesi. Non è più un mistero che i due non vedano di buon occhio l'accelerazione con Alleanza Popolare. Giancecchi è per un'unificazione molto più grande e con punti fermi: non andremo mai – dice – verso i movimenti o i partiti di sinistra. Si avvicina il ritorno a casa, da mamma Dc? Giancecchi non si sbilancia, dipende da come andrà l'incontro. Per la maggioranza rinforzare i ranghi significa arrivare con numeri forti ai grandi appuntamenti del Consiglio, a partire dalla variante del prg per il polo del lusso. E' stato quasi tutto definito, mancano solo gli ultimi aspetti dell'allegato. Lunedì dovrebbe arrivare l'approvazione del Congresso di Stato, e pochi giorni dopo la consegna della Convenzione in Ufficio di Presidenza. Nonostante il dialogo aperto con Ap, in commissione l'Upr aveva votato contro. Nicola Renzi si augura che i nuovi elementi convincano Marco Podeschi e i suoi a rivedere la propria posizione. Si va avanti con il confronto – dice – alla luce di un progetto che nasce per combattere la frammentazione. La stessa a cui ha dichiarato guerra anche il Psd. Al di là delle grandi manovre e delle tensioni interne, c'è infatti un obiettivo che mette d'accordo tutti: la semplificazione del quadro politico.
Monica Fabbri
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