Valentini apre all'Europa, ma il comitato promotore non è convinto

“A prescindere dal referendum la direzione è tracciata, dobbiamo solo regolare la velocità”. Così i rappresentanti di governo, Valentini e Felici, dal Meeting, parlando del rapporto di integrazione europea. E Valentini ha poi ribadito, sempre dalla kermesse, come il percorso di integrazione sia avviato. Ma per il comitato promotore non si tratta di vera apertura, da parte della maggioranza: “Come comitato ci vedremo giovedì per mettere a punto le future strategie e valutare le dichiarazioni dei diversi membri di maggioranza – puntualizza Claudia Mularoni – ma non mi pare proprio un'apertura. Il segretario Valentini, e la Dc, supportata da Alleanza Popolare – aggiunge – hanno sempre parlato di azione congiunta tra i microstati, come Andorra e Monaco, per entrare in Europa, senza tenere conto della differenza eclatante con San Marino. Noi non abbiamo i vincoli che loro hanno con gli Stati di riferimento, Spagna e Francia, noi siamo molto più indipendenti”. Gerardo Giovagnoli, segretario Psd, puntualizza che il suo partito è per il SI al referendum, ma a prescindere dal risultato nel programma di governo sono stati puntualizzati una serie di impegni che per il partito equivalgono, sostanzialmente, ad un'adesione, non ultima la cittadinanza europea, che darebbe quei diritti che oggi i sammarinesi, quando vanno all'estero per studiare e lavorare, non possono avere. “Siamo d'accordo – conclude Giovagnoli – con le valutazioni che sono state fatte dai rappresentanti di governo, quando hanno detto che esiste un percorso di integrazione con altri piccoli Stati: dall'altro ci sarà l'espressione della cittadinanza che potrebbe portare anche alla richiesta di adesione, e il risultato sarà rispettato”.

Valentini apre all'Europa, ma il comitato promotore non è convinto

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