Valeria Ciavatta: “troppo lunghi i procedimenti penali nella PA"
Duro il commento del Segretario di Stato per gli affari interni. “Siamo sempre delusi ed arrabbiati di fronte alla lunghezza di procedimenti penali per reati ai danni dell’Amministrazione specie se commessi da dipendenti, di fronte ad “innovative” e talvolta avulse interpretazioni di alcuni giudici e di fronte a sconfessioni plateali di precedenti giudizi”.
“Anche adesso -ricorda Valeria Ciavatta- sono in corso diversi procedimenti che durano da troppo tempo, e senza il provvedimento del giudice, l’Amministrazione non può sospendere o spostare- anche temporaneamente - il dipendente indagato per reati commessi nel posto di lavoro. Questo, sottolinea, provoca sfiducia nei cittadini e nei dipendenti e pesanti conseguenze anche sull’immagine della giustizia, delle istituzioni e di chi ogni giorno lavora con correttezza e senso del dovere in uffici e servizi”. Fin dall’inizio della legislatura, su iniziativa del Segretario agli Interni, il Governo ha deciso la costituzione in parte civile dello Stato in tutti i casi di violazioni che possono comportare danno materiale o morale per la Repubblica. Ma questo non basta.
“Con la riforma della Pubblica Amministrazione -sottolinea Valeria Ciavatta- si deve superare l’ assoluta inamovibilità del dipendente e deve essere possibile salvaguardare l'interesse dell'Amministrazione specie nelle situazioni più gravi”.
Il Segretario agli Interni ha già trasmesso a Governo e maggioranza, un progetto di legge che modifica le norme sulle sanzioni disciplinari per consentire all’Amministrazione di intervenire, così come avviene nel settore privato, quando rileva gravi infrazioni ai doveri d’ufficio.
“La stessa legge sul giusto processo –aggiunge- sarebbe utile a ridurre i tempi delle istruttorie e a rendere più rispondente l'attività del Tribunale. Anche in questo ambito è necessario che la maggioranza proceda con sollecitudine. Ma sia chiaro, Valeria Ciavatta, non ci sono leggi che tengano se ciascuno non si assume le proprie responsabilità. Le norme infatti, devono sempre essere accompagnate da alto senso dello Stato e della responsabilità verso il bene comune”.