Valutazione dei dirigenti pa: cosa rischiano se non raggiungono gli obiettivi
Tonnini: "Il Decreto mette nero su bianco criteri oggettivi, verificabili e misurabili per valutare la prestazione dirigenziale". Come prossimo passo il confronto sul nuovo sistema retributivo di tutti i dipendenti pubblici
Il Decreto sulla valutazione dei vertici pa arriva dopo oltre dieci anni: era infatti previsto in una delega della legge del 2009. Si inserisce in un contesto più ampio che ha visto, l'anno scorso, modifiche sia a livello normativo che formativo. E' stato un percorso di concertazione: numerosi gli incontri della Segreteria Interni con maggioranza, sindacati e dirigenti stessi, “che hanno fornito le proprie indicazioni – spiega Elena Tonnini - aiutando così a migliorare il testo”. Diversi, in maggioranza, lo ritengono un importante segnale di cambiamento.
“E' un decreto che non si ferma alla pura norma ma che fornisce un importantissimo strumento, per costruire una cultura della pianificazione e di valutazione della qualità dirigenziale attraverso la determinazione del raggiungimento degli obiettivi. Con una procedura molto più oggettiva e trasparente, visto che sono pubblicati sul sito dell'amministrazione. Vengono inoltre forniti importanti meccanismi di concertazione: valutato e valutatore decideranno infatti gli obiettivi insieme”.
Il punteggio è ripartito in tre macroaree – obiettivi istituzionali, prioritari e specifici - che contribuiscono alla valutazione complessiva secondo precise percentuali, incidendo così sul calcolo della retribuzione di risultato. E se il dirigente non dovesse raggiungerli? “Se il dirigente raggiunge una valutazione negativa, sotto cioè del 25% - spiega la Tonnini - le conseguenze negative possono essere a livello retributivo o la fine dell'incarico, con la possibilità di fare ricorso attraverso l'arbitrato, una procedura semplificata che garantisce una risposta entro 90 giorni”. Fronte stipendi, si parla da tempo di equiparare il pubblico al privato. “E' un obiettivo, non solo per i dirigenti e questo decreto va proprio in questa direzione”, afferma il Segretario agli Interni, che anticipa: “Da adesso in poi si apre tutto l'altro percorso sul nuovo sistema retributivo di tutti i dipendenti pubblici. Apriremo a breve una fase di consultazione anche su questa tematica, molto sentita”.
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