Verifica di Maggioranza: Ap ribadisce i tre punti fondamentali, per la DC si deve valutare la condivisione del progetto politico
Nel mese di ottobre Alleanza Popolare aveva sollecitato i colleghi della coalizione a sedersi attorno ad un tavolo per ragionare su tre punti precisi: la questione morale, l'azione dell'esecutivo e un nuovo assetto del Governo. Un dialogo interrotto dall'adozione della Legge di Bilancio e che ora dovrà riprendere, con rinnovato vigore. La Finanziaria ha rappresentato il primo banco di prova e il punto di sintesi raggiunto sembrerebbe aver soddisfatto gli attori di Bene Comune. “I nostri tre punti – afferma il coordinatore di AP, Nicola Renzi – restano fermi”. A Renzi non piace parlare di verifica di maggioranza, preferisce considerarlo un confronto politico, per fare il punto su cosa abbia funzionato in questa prima parte di legislatura e cosa invece no, ma soprattutto un'occasione per fissare obiettivi, priorità e strategie per realizzarli. “Se il 2015 deve essere l'anno delle risposte ai problemi dell'occupazione e dello sviluppo economico – dichiara il coordinatore di AP – vogliamo che queste risposte siano chiare e concrete. Al tavolo del confronto – aggiunge – evidenzieremo quelle che consideriamo le criticità e valuteremo il grado di condivisione da parte degli alleati”. Concorda il Segretario della DC, Marco Gatti, secondo il quale la prima verifica deve essere sull'attualità del progetto politico, sulla convinzione delle forze della coalizione a portarlo avanti. “Da lì si parte - afferma Gatti – dalla determinazione con cui le forze della coalizione intendono sostenere il progetto che due anni fa abbiamo proposto alla popolazione. Se c'è questa condivisione – aggiunge le problematiche possono essere affrontate tutte” Gatti evidenza i risultati del 2014, il recente inserimento nella white list, l'approvazione di una Finanziaria che considera buona, le tappe per la costruzione di un nuovo modello economico per il Paese. “Abbiamo scelto di ricostruire questo modello partendo dalle fondamenta - afferma – e pre arrivare al tetto è evidentemente che ci vuole del tempo. Tempo – aggiunge il Segretario DC – che abbiamo speso per ricreare le condizioni per generare investimenti, stranieri e interni, e creare posti di lavoro”. Agli alleati manda a dire che non ha alcuna intenzione di far finire tutto a tarallucci e vino, ma di aspettarsi che dalla verifica escano le condizioni per collocare il Paese sul mercato internazionale, garantire la sua competitività, rinnovare la Pubblica Amministrazione, che solo se saprà diventare più agile e meno burocratica potrà affiancare ed aiutare lo sviluppo.