Per la prima volta dall'avvio della verifica governo e maggioranza siedono allo stesso tavolo. Una scelta adottata anche per rispondere a chi, dal governo, contestava proprio l'assenza dell'Esecutivo ad una verifica che lo riguarda direttamente. I temi sono noti: sviluppo, occupazione e questione morale. I malumori non sono dichiarati ma si intuiscono. Ad Ap che dopo le dimissioni eccellenti di Felici chiedeva di rivedere tutta la squadra, il resto della maggioranza ha risposto con la verifica sui programmi e non sulle persone. E alla Dc che ipotizza una chiusura veloce del confronto tutto interno a Bene Comune, non più tardi di ieri Alleanza Popolare ha risposto prevedendo tempi lunghi. Un dato mette tutti d'accordo: questo dovrà essere l'anno della ripartenza economica, della creazione di posti di lavoro, dei progetti che devono ridisegnare il futuro del Paese. Ma è proprio su questi temi che si registrano i maggiori mugugni. La maggioranza - e in questo caso il fronte si allarga - chiede al governo maggiore incisività e decisioni celeri. Dall'Esecutivo fanno notare che spesso è proprio Bene Comune a rallentare scelte già prese. Il confronto è aperto ed è a tutto campo in un quadro politico che, ad oggi, appare ancora bloccato. La strada delle elezioni è data per poco percorribile. Vedremo se dalla verifica uscirà una coalizione che deve, o che vuole, restare unita.
Sonia Tura
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