La fine della lunga verifica dovrebbe chiudere, di fatto, un altrettanto lungo periodo di incertezza politica. Dopo aver adottato un documento che con una buona dose di autocritica e la ferma condanna verso chi ha abusato della propria posizione politica con atti di corruzione e illecite pratiche clientelari, le forze della coalizione Bene Comune, indicano le priorità di metà legislatura, i punti nodali che dovranno segnare l'azione della seconda parte del mandato elettorale. Al primo posto troviamo il negoziato con l'Unione Europea, considerato fondamentale per lo sviluppo del Paese. Dal nuovo rapporto che si riuscirà ad instaurare con Bruxelles dipenderà il futuro della Repubblica. Di qui la decisione di creare un Centro Studi permanente, all'interno dell'Università, per gestire al meglio la trattativa. Sviluppo e occupazione restano argomenti di primissimo piano, e per questo si confida sulla capacità di attrazione di nuovi investimenti, senza trascurare chi negli anni ha già investito, nei vari settori dell'economia. Molte speranze la maggioranza le ripone sugli investimenti pubblici decisi nel dicembre scorso, per rimettere in moto l'economia e per realizzare nuove infrastrutture dopo una lunga fase di fermo. Interventi urgenti nelle Telecomunicazioni, le fibre ottiche, l'innovazione e la ricerca. Tra gli obiettivi anche lo sviluppo di nuove forme imprenditoriali, la riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali. Ma la partita si gioca soprattutto sulla determinazione politica, sulla capacità di realizzare progetti e idee. E' questo il nodo principale, l'aspetto nel quale in questi due anni e mezzo la coalizione non ha brillato, pur riconoscendo i passi compiuti sulla strada del cambiamento e del recupero di rapporti internazionali. E' una sfida alla concretezza, ai risultati; quelli che una popolazione provata dalla crisi economica e dalle vicende interne attende da tempo. Un rilancio che però deve fare i conti anche con le grandi manovre politiche, in vista della prossima consultazione elettorale. Un appuntamento al quale partiti e movimenti dovranno arrivare con coalizioni ben definite. C'è chi guarda al cosiddetto Patto di Legislatura, all'allargamento della maggioranza, chi invece sembra orientato a sondare nuove alleanze. Il confronto è appena iniziato.
Sergio Barducci
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