Verso le elezioni: quanto investiranno le forze politiche per la campagna elettorale
Domani partirà la campagna elettorale e le liste si preparano anche investendo in promozione
Sta per andare in pensione il comizio elettorale: ricordo del passato che lascia spazio a nuove forme di comunicazione, per alcuni meglio se economiche. È un ventaglio di cifre quello fornito dalle sette liste che si sfideranno l'8 dicembre. Uno dei fattori chiave è l'ammontare del contributo statale legato alla presenza in Consiglio.
In cima alla lista Libera che ha preventivato di spendere circa 80mila euro. Nella formazione rientrano Ssd e Civico10, entrambe nell'ex maggioranza, alleate con Res e Mis. Tra le voci di spesa: iniziative pubbliche, costi per grafici, ufficio stampa e pubblicità nelle testate giornalistiche. La Dc sborserà dai 20 ai 30mila euro. Riconosce l'importanza dei media tradizionali e, allo stesso tempo, punta sulle soluzioni più economiche. Cifra simile per Repubblica Futura che sottolinea il fatto di aver puntato già da tempo sui nuovi mezzi. “I classici comizi – dice - sono ormai fuori dal tempo”.
Le altre forze contano, invece, di spendere meno, come Rete che parla solo di “costi contenuti” e dell'impiego di risorse interne cercando di risparmiare. Anche l'alleato di coalizione Domani Motus Liberi, che si affaccia ora sulla scena, punta sul self-made. “Arriveremo a circa 2mila euro”, prevedono. Parlano di un piccolo contributo personale dei componenti. Elego, alla prima esperienza, non ha individuato un importo da investire; per la lista un “budget più che limitato”. In Noi per la Repubblica sono presenti Psd, Ps, Mdsi e Mia Repubblica, ma quest'ultima non era presente in Consiglio: metteranno a disposizione 10mila euro. Dicono di aver scelto un “basso profilo” anche in considerazione, sottolineano, del periodo di crisi economica.