Il vertice di Bruxelles al centro del dibattito politica italiano
Il lavoro del premier, impegnato a blindare i conti pubblici con la spending review, è reso più difficile dalle borse in altalena, e dall’incertezza sugli esiti di un vertice difficilissimo. Ma anche dall’inflazione che schizza in alto e dalle previsioni di Confindustria, secondo cui la crisi ha avuto sull’Italia gli stessi effetti di una guerra. Per Squinzi, non importa per colpa di chi, il Paese “è nell’abisso”, ma bisogna “mantenere la calma”.
Proprio per sedare gli animi e rafforzare Monti a Bruxelles arriva l’intervento a gamba tesa del presidente della Repubblica. Al voto si andrà solo "nell'aprile del 2013", ricorda il Capo dello Stato parlando chiaramente di "tensioni tra i partiti,". Napolitano riconosce che “ora non c'e' il clima per riforme radicali”, come quelle costituzionali bloccate in Senato, ma si deve lavorare ad una nuova legge elettorale. L’appello del Colle sulle riforme non piace al Pdl, che dice “no a interventi esterni al Parlamento”; piace a Pd e Udc, con Bersani che punta il dito sul partito di Berlusconi e sulla lega, che accusa di aver “stravolto gli accordi”.
Da Roma Francesco Bongarrà