I 28 paesi della Nato hanno lanciato, al vertice di Chicago, la prima fase operativa dello scudo antimissilistico, e preparano la fine della guerra in Afghanistan, ponendosi in linea con l’exit stategy annunciata settimane fa dal numero uno del Pentagono, Leon Panetta: le forze afghane saranno messe in grado di essere operative già a partire dalla metà del 2013, con le truppe dell'Alleanza atlantica che cesseranno di combattere e resteranno sul territorio con funzione prevalentemente di supporto. Fuori dalla sede, un corteo di protesta, iniziato pacificamente, è degenerato in scontri con feriti. Approvati 20 progetti di cooperazione multinazionale che ci consentiranno di dotarci dei mezzi di difesa di cui abbiamo bisogno a prezzi sostenibili": lo ha annunciato il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen. Fra questi, “l’acquisto di cinque droni per migliorare il monitoraggio, ha detto Rasmussen citando il progetto Ags nella base di Sigonella (Catania), nato dalla cooperazione tra 13 paesi, tra cui l'Italia.
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