Vertice "informale" per i partiti di maggioranza

Vertice "informale" per i partiti di maggioranza.
E’ stato un incontro informale, non un vertice vero e proprio, ci tengono a precisarlo i protagonisti, che lo hanno voluto celebrare nella massima riservatezza. L’occasione per la maggioranza per tirare le somme di una sessione consigliare difficile, che ha registrato sì una ritrovata compattezza sul voto dell’ordine del giorno che aveva generato le fibrillazioni, ma anche passaggi un po’ traballanti, certo di entità di gran lunga minore, ma che sono il segnale dell’esistenza ancora di qualche divisione.
Gli alleati del PSD lo hanno ribadito con chiarezza: serve una maggiore chiarezza sulla prospettiva politica, i problemi ci sono, non si possono nascondere, e sono quelli dei numeri e dei franchi tiratori. I Socialisti e Democratici, dal canto loro, lo hanno spiegato nel documento emesso all’indomani del consiglio direttivo: un governo riformista deve fare le riforme e su questa strada si chiede maggiore determinazione anche agli alleati. Una chiave di lettura che le altre tre forze vogliono approfondire, per capirne meglio il significato. L’azione riformista del governo è sancita a chiare lettere nel programma e nessuno la vuole mettere in discussione. Serve però la necessaria stabilità. Una condizione che il PSD si sente di poter garantire, sottolineando che una maggiore condivisione ed un più ampio coinvolgimento possono assicurare quella fluidità che tutti auspicano. Insomma su un rinnovato impulso del governo tutti d’accordo ma quel nodo dei numeri va risolto evitando questi segnali di una maggioranza ballerina. Un confronto aperto che si protrarrà nelle prossime settimane, alla ricerca di quella chiarezza che per la coalizione è diventata indispensabile, per non compromettere ulteriormente la prospettiva dell’iniziativa politica. Certezze che vanno ritrovate al più presto, e questo significa prima del prossimo Consiglio Grande e Generale. Ancora non è dato a sapere se ci saranno in discussione argomenti a rischio, ma la volontà è quella di andare all’appuntamento parlamentare con le idee chiare.

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