Alcuni aggiustamenti, emersi anche dai confronti del Segretario alle Finanze con forze politiche e categorie economiche e sociali, che modificano la legge di bilancio ma non ne cambiano la filosofia di fondo, e non rivedono gli interventi sostanziali. Emendamenti discussi nel lungo vertice di maggioranza, presenti i Segretari di Stato, che traccia il testo definitivo della finanziaria alla vigilia del voto finale. Rivista l’imposta complementare sui servizi, che sparisce nei rapporti fra imprese e professionisti e resta solo per i privati, mentre viene prevista su alcuni servizi importati da fuori territorio. Per compensare la conseguente riduzione d’entrata, si innalza dal 15 al 20% la ritenuta d’acconto per le consulenze o le prestazioni dei non residenti, e si annulla il fiscal drag per i lavoratori frontalieri. Nel primo caso è un’imposta detraibile nel paese di residenza, nel secondo la detrazione sarà applicata in Italia. “Nulla cambierà – assicura Valentiuni – per i lavoratori”. Tra i nuovi provvedimenti previsti dalla finanziaria l’introduzione della minimum tax, una imposizione minima per imprese e liberi professionisti, indipendente dalla loro dichiarazione, se cioè risultino a pareggio o in passivo. Per le fasce più deboli della popolazione previste forme di esonero mentre per le pensioni sopra i 2 mila e 500 euro mensili si conferma una tassazione, fino ad un massimo del 5%, che riguarderà però solamente la cifra eccedente. “Altri interventi – annuncia Valentini – sono stati pensati per creare facilitazioni al sistema bancario e finanziario in un momento di particolare difficoltà, come pure per il comparto turistico alberghiero, quello commerciale o per i progetti ritenuti prioritari per lo sviluppo economico del paese”.
Sergio Barducci
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