I vertici Iss in Commissione: i numeri e le criticità
Alcuni disservizi per forza di cosa ci sono, esordisce il Segretario alla sanità, ma la volontà di ampliare le lamentele è profondamente sbagliata se fatta per scopi politici. Mussoni ripercorre i suoi 3 anni alla guida ll'Iss e dice “ho cercato di trasmettere ai comitati esecutivi che si sono succeduti la necessità di non isolare il nostro welfare, perché o San Marino si integra con l’esterno oppure vuol dire che non ha una sanità”. Quindi rapporto stretto con l’ Oms che oggi ci riconosce dati di sistema che ci collocano tra i migliori Paesi del mondo e relazioni bilaterali con l’Italia e con Emilia Romagna e Marche. “Un tempo compravamo servizi, ricorda Mussoni, oggi lavoriamo per fornire servizi all’esterno”. Per mantenere servizi di qualità e totalmente a carico dello Stato, conclude Mussoni, dobbiamo porci il tema delle entrate economiche. Infine la difesa dei tecnici: i comitati esecutivi hanno seguito le linee che gli ho dato. E’ bassa politica attaccare personalmente i dirigenti Iss.” Bianca Caruso entra nel dettaglio dei singoli temi, aggiungendo anche molte novità. Complessivamente, nelle convenzioni con soggetti pubblici e privati, si sono risparmiati 513mila euro solo lo scorso anno. La spesa pro-capite sanitaria è di 2.274 euro, il 5,5% del Pil. Tra i risultati il direttore generale dell'Iss aggiunge il risparmio sulla mobilità passiva per prestazioni fuori territorio, ridotta dal 2014 al 2015 di 1 milione di euro. Dalla libera professione sono arrivati, nelle casse dell’Iss, 1 milione 600mila euro. Per gli straordinari, nel 2015, si è speso 1 milione di euro. Un dato anomalo, sottolinea Bianca Caruso, figlio di una delibera di governo del 1981 che riconosce un minimo di 2 ore a chiamata. “Già dallo scorso anno ho proposto ai sindacati un accordo che è ancora alla loro valutazione”, afferma. Poi il Dg parla della necessità di uniformare gli orari di entrata e uscita di medici e personale infermieristico, di sviluppare su 6 giorni lavorativi l’operatività nei reparti. E, a proposito della medicina di base, la sua riorganizzazione - rimarca Bianca Caruso - si è sviluppata sullo schema proposto dal dottor Bugli. Sui lavori strutturali inoltre, l’Iss “ha perso il controllo complessivo della struttura” procedendo per interventi spot e non integrati. Un esempio: per la manutenzione ordinaria la spesa è di 800mila euro all’anno, “troppi” commenta la Caruso. Il Direttore amministrativo spiega che “una delle cause della mancata approvazione del Bilancio Iss e della no-opinion da parte del Collegio dei Sindaci Revisori, e? la non adeguata copertura dei crediti per mancati versamenti dei contributi”. Solo un incremento dello stanziamento – puntualizza Francini - consentirebbe di sanare la situazione permettendo all'Istituto di destinare un adeguato importo per l'accantonamento al fondo rischi su crediti. Il Direttore sanitario riassume le prestazioni erogate: 135mila visite specialistiche all’anno a fronte delle 79mila richieste alla medicina di base. Le più frequentate sono la pediatria - su 4.200 bambini fa 21.000 visite l’anno – 16mila l'ortopedia, 13mila l'oculistica. 1 milione e mezzo i test prodotti dal laboratorio analisi: in media 3 esami all’anno per ciascun sammarinese. 5mila i ricoveri, 26mila giornate di degenza. 330mila ricette all’anno: 10 per ogni cittadino. Ci sono cose da correggere, da migliorare e da cambiare – conclude Dario Manzaroli - ma se crediamo che l’Iss sia un bene del Paese lo dobbiamo trattare diversamente. L’Ufficio reclami, sottolinea, ha ricevuto 70 segnalazioni contro le centinaia di migliaia di prestazioni fornite. Durissima invece l’analisi del collegio sindacale. Marco Bologna parla di “stratificazione di inefficienze decennali”. Mancano procedure codificate, dal management vengono dati obiettivi di budget che si scontrano con strutture che non dialogano tra loro. Il problema, dice, non è l’approvazione del bilancio. L’Iss vive una crisi di liquidità drammatica, deve poter contare su una struttura interna efficiente ed efficace. Chiede di ampliare il collegio anche con competenze specifiche. La struttura si trova in alcuni casi nella assoluta impossibilità nel rispondere ad alcuni rilievi. Torna spesso sulla fornitura del sistema informatico: non è possibile che un Ente da 300milioni come l’Iss non dialoghi tra i diversi uffici amministrativi. Sulla mancata approvazione dei bilanci dell’ISS dice “l’impossibilità di esprimere un giudizio è il massimo grado con cui ci si può esprimere, sarebbe stato più dolce con la determinazione dei motivi”.
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