Violenza alle donne: il rapporto del Consiglio d’Europa
Il rapporto finale denuncia che solo 8 paesi membri su dieci hanno messo in campo un piano nazionale per lottare contro la violenza alle donne. Tra questi non figura San Marino, che ha invece un organo governativo per la messa in atto della campagna così come una linea telefonica di aiuto, cosa che non ha fatto la metà dei paesi Coe. Un pezzo di Europa nel quale le donne devono sbrigarsela da sole, cercando un numero locale. Meno di un terzo offre ricoveri sicuri per le vittime di violenza. strutture che non ci sono sul Titano, anche per l’esiguità del territorio. San Marino si pone sullo stesso piano dei paesi più evoluti con il riconoscimento di tutti gli atti di violenza nei confronti delle donne, da quella fisica e psicologica in ambito famigliare, a quella sui luoghi di lavoro, in ogni caso commessa su una persona non consenziente. Casi che vengono registrati, ma non tutti danno il via a indagine. Il progetto di legge in materia non prevede la procedibilità d’ ufficio per cui nel nostro paese vengono perseguiti solo i casi più gravi. Sempre sul fronte giudiziario a differenza della maggior parte dei paesi Europei il Titano non contempla ordinanze di allontanamento o restrittive in seguito a violenza. cosa invece prevista in caso di coinvolgimento dei minori. Buone notizie sul fronte della prevenzione del fenomeno. Programmi nelle scuole – come quello avviato da noi - sono previsti in quasi la metà degli stati.
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