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Violenza di genere e abusi su minori nello sport: verso l'inasprimento della normativa

Il Segretario di Stato Rossano Fabbri porta avanti il progetto di legge per la sospensione del soggetto condannato da ogni attività. Inserito anche l'obbligo di comunicazione di avvenuta condanna alle autorità sportive

di Silvia Pelliccioni
14 apr 2025
Rossano Fabbri, Segretario di Stato allo Sport.

I valori dello sport pulito e della legalità: dal recente caso del calciatore tesserato sul Titano, condannato in primo grado per violenza sessuale su una minore, la politica prende l'iniziativa con fermezza. Rispetta l'impegno annunciato, il Segretario di Stato allo Sport Rossano Fabbri che già all'uscita della notizia - per inciso, ad oggi il giovane condannato non è mai incorso in alcuna sospensione da parte del club di appartenenza, ma da qualche tempo pare non si presenti più agli allenamenti con la squadra, senza pertanto disputare partite di campionato -, aveva parlato della possibilità di introdurre normative per intervenire in via cautelare tramite la giustizia ordinaria. Dalle parole ai fatti: depositato agli atti della seduta del Congresso di Stato di martedì 15 aprile, il Pdl “Disposizioni per contrastare la violenza di genere e gli abusi su minori in ambito sportivo”, passaggio preliminare alla delibera che poi darà l'avvio all'iter, con richiesta di procedura d'urgenza.

L'obiettivo è l'immediata sospensione da ogni attività del soggetto che abbia subito una condanna superiore all'anno, “per l'intero periodo del giudizio ovvero fino a sentenza passata in giudicato”. Ma c'è un altro aspetto su cui si calca la mano, a conferma dell'imprescindibilità dei valori di lealtà e trasparenza nello sport: all'articolo 3, perno centrale del Pdl, si prevede infatti per il condannato in primo grado per violenza e abusi su donne e minori, anche l'obbligo di trasmettere comunicazione scritta al Presidente della Federazione di riferimento e al Presidente del Comitato Olimpico. E l'inosservanza dell'obbligo di comunicazione comporta la sospensione di ben quattro anni da ogni attività sul territorio, riconducibile a Cons e Federazioni, che sia sportiva o dirigenziale, indipendentemente dall'esito del giudizio. "La politica sammarinese - commenta Fabbri - con questa normativa vuole sostanzialmente introdurre una misura di tipo cautelare quindi che vale solamente fino alla sentenza definitiva, perché poi rientrano in gioco le regole che esistono già nel mondo sportivo, affinché si possa provvedere la possibilità di una sospensione di quello sportivo, quel tesserato, quindi riguarda giocatori ma riguarda tutti i tesserati che hanno subito una condanna per reati così gravi e questo lo si fa solo, va ribadito, come misura di sicurezza e a scopo totalmente cautelare date le peculiarità della Repubblica di San Marino".

Il Titano, com'era nelle intenzioni, oggi può davvero colmare una lacuna e fungere da precursore a livello internazionale “normando aspetti finora rimasti in ombra”, nel contrasto a reati “che generano allarme sociale”. "San Marino - conferma il Segretario di Stato allo Sport - ha veramente la possibilità di essere capofila sotto certi aspetti per provvedimenti molto importanti come questi, pur rispettando l'autonomia della giurisdizione sportiva rispetto alla giurisdizione ordinaria".

Nel video l'intervista a Rossano Fabbri, Segretario di Stato allo Sport. 





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