Voci di possibili trasferimenti di somme dall'Iran: Nicola Renzi replica a PSD e PS, “Ci atteniamo a regole internazionali”
L'allarme, lanciato dal Consigliere di Rete Zeppa, in Consiglio, era stato sottolineato anche in un comunicato congiunto delle due forze di Opposizione. Ieri la risposta del Segretario di Stato agli Esteri
“Credo che le polemiche su questo punto stiano a zero; e siano state create, forse, da chi non vuole leggere la realtà delle nostre azioni politiche”. Così Nicola Renzi – nella conferenza stampa al termine del Congresso – ha risposto al comunicato di domenica di PSD e PS, nel quale i due partiti di opposizione, nel puntare il dito contro le “modalità di approccio alla politica estera” del Segretario di Stato, parlavano, fra le altre cose, di presunti “rapporti con famiglie iraniane disposte a trasferire a San Marino ingenti somme con modalità oscure”. “Circostanza denunciata in Consiglio e non smentita”, si puntualizzava nella nota. Il riferimento era all'intervento di Matteo Zeppa, in comma comunicazioni, nella seduta del 23 luglio; nel quale aveva parlato di voci – circolanti nel Paese -, relative all'intenzione di “un gruppo di facoltosi iraniani” di portare sul Titano “bancali da 500 euro”. “Si capisce – aveva continuato l'esponente di Rete – che queste persone sono state audite all'interno di diverse Segreterie di Stato e che la merce di scambio richiesta era il passaporto diplomatico a vita”. “Fortunatamente – aggiunge oggi Zeppa – mi risulta che il nostro sistema di controlli sia partito; si parlerebbe, del resto di una enorme somma in contanti da iniettare a San Marino”; tutto ciò in un momento di crescenti tensioni, a livello internazionale, sul dossier iraniano.
Nella puntualizzazione di ieri, tuttavia, il Segretario di Stato agli Esteri ha ribadito la correttezza dell'azione dell'Esecutivo, citando – in particolare – la Legge numero 57 del marzo scorso: quella sulla prevenzione, il contrasto e la repressione del finanziamento del terrorismo e l'attività dei Paesi che minacciano la sicurezza internazionale. “Ci siamo sempre attenuti – ha affermato – ai dettami contenuti nella legge; fatta peraltro da noi, come Dipartimento, insieme ad AIF”. Sottolineato anche l'allineamento della Repubblica rispetto a quanto deciso in sede ONU. Renzi, infatti, ha ricordato la delibera congressuale numero 2, del 15 luglio, che dispone l'attuazione delle disposizioni contenute nella risoluzione adottata all'unanimità dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nel 2015, a seguito della conclusione dell'accordo sul nucleare tra l'Iran e i Paesi del cosiddetto “5+1”.