Voto estero, la Consulta: "si va avanti"
Il primo è il ricorso per nullità, il secondo è quello per la restituito in integrum che consiste nel ripristino di una situazione modificata da un fatto o da un atto giuridico.
“Stiamo valutando se e quale strada percorrere”, spiega l’avvocato Bonelli sottolineando che la verifica riguarda solo l’opportunità di procedere dal momento che la decisione del Collegio dei Garanti arriverebbe comunque dopo le elezioni garantendo alla Consulta, in caso di successo, una soddisfazione solo morale.
La Presidente dell’organismo che rappresenta le comunità all’estero non sembra intenzionata a fermarsi. “E’ la seconda volta, sottolinea Anna Maria Neri Ceccoli, che ci viene presentata una sentenza inappellabile. Una volta tanto vorremmo che il Collegio dei Garanti riuscisse a pronunciarsi sui nostri quesiti”.
Il Commissario della Legge Gilberto Felici aveva rigettato l’istanza della Consulta per la riapertura delle liste elettorali giudicando inammissibile e definendo corretto l’operato della Commissione Elettorale.
Un giudizio che ha definitivamente spento le speranze degli 800 giovani residenti all’estero che, per effetto dell’abrogazione dell’articolo 7, avrebbero, virtualmente, potuto votare.