Il voto estero rompe la maggioranza
Si è tentata ogni strada di mediazione – dichiara il Presidente della DC, Cesare Gasperoni – ma abbiamo incontrato rigidità tali da non consentire alcuna possibilità di intesa. Non possiamo accettare lo svilimento del voto estero e degli elettori emigrati. La divisione dei collegi ci sembrava già un punto importante- aggiunge Gasperoni - sul resto si doveva parlare. Abbiamo invece perso molti giorni in uno scontro su un aspetto che non è quello fondamentale per il paese, che attende ben altre risposte. Non sono queste le priorità. Adesso continueremo a ragionare con chi è disponile sulle altre questioni, pur non tralasciando il voto estero per il quale si deve certamente trovare un sistema che valorizzi il voto interno, salvaguardi il diritto di coloro che risiedono all’estero ed eviti ogni fenomeno distorsivo. Alleanza Popolare – gli fa eco il segretario del partito socialista, Mauro Chairuzzi - non ha capito la validità di un percorso importante che si è avviato. Siamo convinti della straordinarietà del momento ed è per questo che abbiamo perseguito a tutti i costi l’allargamento alle forze responsabili. Ora non possiamo che essere rammaricati della scelta di AP, di lasciare il tavolo della trattativa, che denota anche una mancanza di fiducia. Abbiamo fatto tutti gli sforzi per tenerli ancorati a quel tavolo, ma non ci sono state le condizioni. Il confronto però – prosegue Chiaruzzi – va avanti e ci auguriamo che la forze rimaste possano trovare l’accordo necessario per raggiungere quegli obiettivi che ci siamo proposti.