Dopo le scintille della notte i toni si abbassano. I contenuti, però, restano infuocati. Mentre in Aula si apre il dibattito sulle dimissioni di Grais, sul sito Giornale.sm vengono pubblicati stralci di atti processuali sulla vicenda Titoli.
I consiglieri del Pdcs chiedono di rimandare la nomina del presidente di Banca Centrale “per fare chiarezza su situazioni estremamente gravi - dice Francesco Mussoni – rispetto a quanto accaduto in Bcsm”. Un passo indietro. Il Governo propone all'Aula Catia Tomasetti ma Simone Celli rimarca il valore di entrambi i candidati tanto che spera che Giacomo Neri possa rappresentare in futuro una risorsa in altri ambiti.
“La prima sfida che dovrà affrontare il nuovo presidente e su cui ci dovrà essere impegno sostanziale – rimarca il segretario alle Finanze - è la sottoscrizione del Memorandum d'Intesa con Banca d'Italia, importante per ampliare il mercato di riferimento dei nostri operatori”. Altra sfida è la ristrutturazione di Bcsm, “perché sia efficiente, indipendente, autonoma, e con minor costo”. Strategica per Vanessa d'Ambrosio l'attività di vigilanza che deve essere indipendente e dialogante. Prende quindi la parola Giancarlo Venturini e riferisce che ieri due consiglieri del suo partito hanno ricevuto una convocazione giudiziaria. Gli sono stati riportati in via sommaria – continua - elementi molto gravi e invita ad una riflessione dell'Aula nei modi che le loro Eccellenze riterranno più opportuni. Rincara la dose Pasquale Valentini. I candidati alla presidenza, “stanno entrando in una Banca Centrale che è oggetto di indagini giudiziarie nei suoi vertici, nella vigilanza”. “Impossibile non tenere conto – aggiunge – dei contenuti dell'ordinanza del tribunale anche se diffusa in forma impropria. Questo governo – aggiunge - ha la caratteristica di voler forzare la mano per non fare dire alla magistratura quello che vuole dire”.
Lorenzo Lonfernini ricorda che c'è un'indagine in corso mentre per Nicola Selva c'è un attacco al limite del lecito con l'unico obiettivo di fare saltare la nomina. “Bisogna guardare al presente e al sistema bancario affrontando i problemi senza guerre né sciabole”.
Federico Pedini Amati chiede chiarezza su eventuali commistioni e chiede: “è informata Catia Tomasetti che ci sono indagini di tale portata in BCSM che potrebbero metterla in forte imbarazzo?” La nomina – commenta Marianna Bucci - si inserisce in un contesto delicato. C'è un legame malato fra politica e Banca Centrale. E' ancora sotto attacco e certi personaggi sempre presenti. Serve molto di più che un curriculum con i fiocchi per affrontare certe incoerenze”. Jader Tosi si scalda. “Si tirano fuori articoli di stampa che io non ho trovato. Su quale veridicità si basano le richieste dell'opposizione, sui si dice?” “L'accertamento della verità – ribadisce Nicola Renzi - deve essere fatto nelle sedi giudiziarie e non facendo passare messaggi non veri. Oggi per esempio ho sentito che vigilanza di Bcsm è inquisita, di quale vigilanza parliamo? Siamo chiari.
In merito alla “Questione titoli” ed alle dichiarazioni rilasciate ieri da consiglieri di opposizione sui membri del CCR, il Congresso di Stato ha dato mandato all’Avvocatura di presentare un esposto all'Autorità Giudiziaria. E sulla diffusione online di provvedimenti giudiziari censura con forza la violazione del segreto istruttorio, in quanto potrebbe arrecare danno all’indagine stessa e al sereno espletamento dei doveri della Magistratura e si riserva ogni ulteriore valutazione.
Su richiesta della minoranza viene convocato un ufficio di presidenza. L'opposizione assicura di voler arrivare alla nomina in questa sessione ma chiede di valutare quanto sta accadendo individuando strumenti per proteggere il nuovo presidente e scongiurare dimissioni. Si torna in Aula con Luca Boschi che invita a confrontarsi sulle prospettive di BCSM e sistema bancario rimarcando che i processi non si fanno in aula ma in tribunale. “Ridicolo – dice - pensare di posticipare una nomina che attendiamo da mesi perché forse precedenti vertici si sono comportati in maniera scorretta. Al contrario occorre accelerare per permettere a questo importante organismo di lavorare in maniera efficace”. Riguardo all'indagine sui titoli rassicura: Tomasetti ne è a conoscenza e si è detta pronta a fronteggiare questa circostanza.
Alle accuse di mancanza di organizzazione nella vigilanza e di una struttura che naviga a vista risponde Marco Podeschi. Chiede serietà quando si parla di Banca Centrale. “Alle vicende giudiziarie ci pensa il giudice ma noi dobbiamo lavorare allo statuto” non nascondendo la preoccupazione. Ricorda poi i convegni ai quali ha partecipato Confuorti al meeting di Rimini. “Mi piacerebbe sapere se dal 2010 fino al 2015 membri di Congresso e Consiglio lo hanno incontrato. Non mi sembra che sia arrivato qui per sbaglio e negli ultimi mesi. Recepisco i dubbi dell'opposizione ma non capisco perché improvvisamente Bcsm sia diventato luogo di cospirazione.”
A Catia Tomasetti arrivano apprezzamenti bipartisan. Il suo ruolo sarà impegnativo -dice Dalibor Riccardi, che invita la politica a non lasciarla sola. “Spero non si ripeta – dice - quanto accaduto con Capuano”. Dall'opposizione c'è già chi annuncia che si asterrà dal voto. “Non è giusto inserire un profilo di quel genere in una Banca Centrale non ancora strutturata con il rischio di contaminazioni”, dice Iro Belluzzi. Sarebbe stato meglio azzerare tutta la governance".
Alessandro Mancini si dissocia dai ringraziamenti della maggioranza a Grais e si domanda se il futuro presidente avrà gli anticorpi per assumere la guida di Bcsm in serenità e sicurezza affinché quanto successo non succeda più. “Avevamo chiesto di poter fermare la discussione per metterci in contatto con lei e avvertirla di quanto stava succedendo” dice Roberto Ciavatta.
Altro che fermare le bocce – afferma Alessandro Bevitori - andiamo avanti spediti, abbiamo un gap enorme da recuperare".
Domani la nomina del presidente Bcsm.
I consiglieri del Pdcs chiedono di rimandare la nomina del presidente di Banca Centrale “per fare chiarezza su situazioni estremamente gravi - dice Francesco Mussoni – rispetto a quanto accaduto in Bcsm”. Un passo indietro. Il Governo propone all'Aula Catia Tomasetti ma Simone Celli rimarca il valore di entrambi i candidati tanto che spera che Giacomo Neri possa rappresentare in futuro una risorsa in altri ambiti.
“La prima sfida che dovrà affrontare il nuovo presidente e su cui ci dovrà essere impegno sostanziale – rimarca il segretario alle Finanze - è la sottoscrizione del Memorandum d'Intesa con Banca d'Italia, importante per ampliare il mercato di riferimento dei nostri operatori”. Altra sfida è la ristrutturazione di Bcsm, “perché sia efficiente, indipendente, autonoma, e con minor costo”. Strategica per Vanessa d'Ambrosio l'attività di vigilanza che deve essere indipendente e dialogante. Prende quindi la parola Giancarlo Venturini e riferisce che ieri due consiglieri del suo partito hanno ricevuto una convocazione giudiziaria. Gli sono stati riportati in via sommaria – continua - elementi molto gravi e invita ad una riflessione dell'Aula nei modi che le loro Eccellenze riterranno più opportuni. Rincara la dose Pasquale Valentini. I candidati alla presidenza, “stanno entrando in una Banca Centrale che è oggetto di indagini giudiziarie nei suoi vertici, nella vigilanza”. “Impossibile non tenere conto – aggiunge – dei contenuti dell'ordinanza del tribunale anche se diffusa in forma impropria. Questo governo – aggiunge - ha la caratteristica di voler forzare la mano per non fare dire alla magistratura quello che vuole dire”.
Lorenzo Lonfernini ricorda che c'è un'indagine in corso mentre per Nicola Selva c'è un attacco al limite del lecito con l'unico obiettivo di fare saltare la nomina. “Bisogna guardare al presente e al sistema bancario affrontando i problemi senza guerre né sciabole”.
Federico Pedini Amati chiede chiarezza su eventuali commistioni e chiede: “è informata Catia Tomasetti che ci sono indagini di tale portata in BCSM che potrebbero metterla in forte imbarazzo?” La nomina – commenta Marianna Bucci - si inserisce in un contesto delicato. C'è un legame malato fra politica e Banca Centrale. E' ancora sotto attacco e certi personaggi sempre presenti. Serve molto di più che un curriculum con i fiocchi per affrontare certe incoerenze”. Jader Tosi si scalda. “Si tirano fuori articoli di stampa che io non ho trovato. Su quale veridicità si basano le richieste dell'opposizione, sui si dice?” “L'accertamento della verità – ribadisce Nicola Renzi - deve essere fatto nelle sedi giudiziarie e non facendo passare messaggi non veri. Oggi per esempio ho sentito che vigilanza di Bcsm è inquisita, di quale vigilanza parliamo? Siamo chiari.
In merito alla “Questione titoli” ed alle dichiarazioni rilasciate ieri da consiglieri di opposizione sui membri del CCR, il Congresso di Stato ha dato mandato all’Avvocatura di presentare un esposto all'Autorità Giudiziaria. E sulla diffusione online di provvedimenti giudiziari censura con forza la violazione del segreto istruttorio, in quanto potrebbe arrecare danno all’indagine stessa e al sereno espletamento dei doveri della Magistratura e si riserva ogni ulteriore valutazione.
Su richiesta della minoranza viene convocato un ufficio di presidenza. L'opposizione assicura di voler arrivare alla nomina in questa sessione ma chiede di valutare quanto sta accadendo individuando strumenti per proteggere il nuovo presidente e scongiurare dimissioni. Si torna in Aula con Luca Boschi che invita a confrontarsi sulle prospettive di BCSM e sistema bancario rimarcando che i processi non si fanno in aula ma in tribunale. “Ridicolo – dice - pensare di posticipare una nomina che attendiamo da mesi perché forse precedenti vertici si sono comportati in maniera scorretta. Al contrario occorre accelerare per permettere a questo importante organismo di lavorare in maniera efficace”. Riguardo all'indagine sui titoli rassicura: Tomasetti ne è a conoscenza e si è detta pronta a fronteggiare questa circostanza.
Alle accuse di mancanza di organizzazione nella vigilanza e di una struttura che naviga a vista risponde Marco Podeschi. Chiede serietà quando si parla di Banca Centrale. “Alle vicende giudiziarie ci pensa il giudice ma noi dobbiamo lavorare allo statuto” non nascondendo la preoccupazione. Ricorda poi i convegni ai quali ha partecipato Confuorti al meeting di Rimini. “Mi piacerebbe sapere se dal 2010 fino al 2015 membri di Congresso e Consiglio lo hanno incontrato. Non mi sembra che sia arrivato qui per sbaglio e negli ultimi mesi. Recepisco i dubbi dell'opposizione ma non capisco perché improvvisamente Bcsm sia diventato luogo di cospirazione.”
A Catia Tomasetti arrivano apprezzamenti bipartisan. Il suo ruolo sarà impegnativo -dice Dalibor Riccardi, che invita la politica a non lasciarla sola. “Spero non si ripeta – dice - quanto accaduto con Capuano”. Dall'opposizione c'è già chi annuncia che si asterrà dal voto. “Non è giusto inserire un profilo di quel genere in una Banca Centrale non ancora strutturata con il rischio di contaminazioni”, dice Iro Belluzzi. Sarebbe stato meglio azzerare tutta la governance".
Alessandro Mancini si dissocia dai ringraziamenti della maggioranza a Grais e si domanda se il futuro presidente avrà gli anticorpi per assumere la guida di Bcsm in serenità e sicurezza affinché quanto successo non succeda più. “Avevamo chiesto di poter fermare la discussione per metterci in contatto con lei e avvertirla di quanto stava succedendo” dice Roberto Ciavatta.
Altro che fermare le bocce – afferma Alessandro Bevitori - andiamo avanti spediti, abbiamo un gap enorme da recuperare".
Domani la nomina del presidente Bcsm.
Riproduzione riservata ©