FUMETTO

Charlie Brown & C.

20 anni dall'ultima striscia dei "Peanuts "

Non è cosa semplice trovare le parole giuste  per raccontare in poche righe chi era Charles M. Schulz, poeta, scrittore, grande fumettista americano, famoso in tutto il mondo per aver inventato le strisce dei Peanuts. Il mondo di bambini dove gli adulti sono completamente inutili e non li si vede mai, sono bambini si, ma particolari. Non certo  quelli tipici dei fumetti, che combattevano la stupidità degli adulti con i loro scherzi, ma che scavano nel profondo delle debolezze umane sfiorando i lembi di una cattiveria latente forse più da adulto. Sono bambini dialettici, che se la vedevano tra loro in maniera diretta, senza alcuna formalità, e non risparmiandosi, appunto cattiverie e tristezze.


"Ti ho sognato l'altra notte", dice una bambina a un suo compagno che sembra un prototipo di Charlie Brown. E conclude: "Una buona dormita rovinata!". Insomma, Charles Monroe Schulz, detto Sparky, per quella striscia prendeva dieci dollari a settimana. A 27 anni Schulz non si perse d'animo.Partì alla volta di  New York per mostrare i suoi lavori, a "Jim Freeman", l'allora direttore della United Feature Syndicate, il serbatoio piu imponente di fumetti destinati ai quotidiani negli States. Viste le strisce di Schultz, Freeman disse ok, e cambiò la sorte di quel ventisettenne e la storia del fumetto. Il nome "Peanuts" lo scielse proprio Freeman, ma che Schulz per tutta la vita ha sempre detestato.


Ma cosa sta a significare il nome Peanuts? Chi è o sono i Peanuts? Io non vedo nessun  Peanuts nella mia striscia!" Così si lamentava Schultz, che nell'Ottobre del 1950, il 2 per essere precisi, ma vede i suoi personaggi debuttare in ben nove quotidiani americani. Ma è nell'Aprile del 1965 che  Charlie Brown & C. che diventano una pubblicazione autonoma con il nome di "Linus". Diventando un successo dai numeri incredibili: duemila quotidiani, 335 milioni di lettori in settantacinque paesi. Per questo sono diventati anche cartoni animati, spettacoli musicali, e poi magliette, manifesti e tutto ciò che sappiamo bene perché qualcosa deve essere finito anche a casa nostra. Solo un immagine manca e sempre mancherà, quella di vederli insieme ad un adulto o meglio conoscere i loro genitori, anche se qualcosa di molto vicino a tutto questo Schultz lo disegna nel Maggio del 1958, ma tutto finisce lì.Lo sappiamo: non sono i veri bambini Brown e van Pelt, e quei due adulti non sono i loro veri genitori. Ma fa comunque impressione avere la conferma definitiva che gli adulti sono proprio fuori luogo: i bambini di Schulz non possono che agire, pensare, penare e sognare in un mondo tutto loro.

il 14 febbraio 2000, con un necrologio che terminava con la seguente frase: "Charles Schulz lascia una moglie, due figli, tre figlie e un piccolo bambino dalla testa rotonda con uno straordinario cane"

 



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