CURIOSITÀ

Cosa ho capito della mia casa durante la quarantena

Le quattro pareti domestiche subiscono d’un tratto una metamorfosi

Come è cambiata la nostra parcezione della casa dove viviamo in questo periododi reclusione forzata. Torniamo indietro al 7 di Marzo quando improvvisamente  la casa, la nostra casa diventa luogo di quarantena ovvero da quel sabato non possiamo allontanarci senza una valida motivazione. E il bello della vicenda sta nel fatto che di quello che stava succedendo ce ne siamo resi conto solo con il passare delle settimane, si perché all'inizio quasi tutti l'avevamo presa come un sorta di vacanza inattesa e fuori stagione. Per alcuni la casa diventava una sorta di fortino da cui difendersi dal Covid-19 all'epoca più volgarmente chiamato "coronavirus", una roba da romanzo di fine 800. Poi con il passare dei giorni che diventavano settimane fino a trasformarsi in mesi.



Fare convivere esigenze, ritmi e adempiere a doveri che fino a pochi giorni fa si espletavano fuori dalle mura domestiche. Prendiamo ad esempio una famiglia tipo di 4 persone. padre madre e due figli entrambi in età scolare ma diverese tra loro. Uno alla scuola elemtare e il secondo alle medie. L’uomo e la donna trasformano la loro routine e da pendolari, anche a breve raggio, diventano "smart worker", le stanze della casa subiscono aloro volta una trasformazione, da salotto, cucina, camera da letto, diventano ufficio di lei, a seguire di lui, aula di matematica che si evolve in chimica o storia, poi palestra, una sala di posa, una sorta di locale ricreativo privato. Il tutto nel corso della giornata. Poi come è giusto che sia, si arriva al momento dello svago dei giochi, a quel punto ulteriore trasformazione dei locali, in parco giochi.



A questi vanno aggiunti il  balcone o i balconi, il box e la cantina, che  sono meramente funzionali per conservare l’auto, gli oggetti inutili e i panni da stendere. Il minimo sindacale è la presa di consapevolezza che alla casa mancano almeno due ambienti, un bagno in più che non guasta mai, poi visto che sognare è gratis, sognamo all'ingrosso e non al minuto e allora nella lista ci finiscono la tavernetta, la cantina abitabile, un giardino impreziosito dalla piscina coperta. Optional il pianerottolo di oltre 100 metri quadri con la porta dell'ambulatorio medico pronto ad ogni evenienza. Ma finito di sognare e riaperti gli occhi su quanto ci circonda ci viene automatico rimboccarci le maniche e ripartire verso un altra giornata che è uguale a quella passata e sta in noi cercare di fare in modo che quella che deve arrivare sia diversa... almeno provarci.


 





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