Diciamolo in Italiano
Per favore non in inglese
In Italiano, per favore, così ci capiamo subito e meglio...
Quante volte lo abbiamo pensato..almeno io, un sacco di volte. In effetti, ci sono cose che si possono dire tranquillamente in Italiano. Si stanno usando una quantità incredibile di termini inglesi e spesso lo facciamo senza accorgercene.
Eppure l’italiano è una lingua che non avrebbe bisogno di appoggiarsi a nessun’altra da quanto è ricca? La lingua del Paese più bello del mondo....e poi, è la nostra..cavolo. E la cosa più curiosa è che quasi sempre chi usa termini inglesi nei suoi discorsi, poi l’inglese non lo sa parlare.
Per esempio, ‘fa figo’ ammantare di nobiltà straniera qualunque commercio, coprendolo con la parola ‘marketing’, che altro non significa se non trasformare in un mercato qualunque cosa. Gli italiani, padroni indiscussi del mondo della moda, parlano non di moda ma di ‘fashion’. Se poi guardiamo i ragazzi – e meno ragazzi – non si capisce più in che lingua stiano parlando: parlano di ‘prank’ quando potrebbero benissimo dire ‘scherzo’, parlano di ‘challenge’ invece che di ‘sfida’, usano ‘quote’ invece che ‘citare’. ecc.
Sono usciti anche diversi libri che parlano di questo fenomeno, perché è di questo che parliamo..di un fenomeno, che se continua, contribuirà a far sparire la nostra lingua...Ok alle contaminazioni, ma senza esagerare.
Vorrei sottoporvi un elenco di parole che potremmo sicuramente usare in Italiano, che sono fighe , comunque.
All inclusive: tutto compreso
Audience: pubblico
Background: sfondo
Backstage: dietro le quinte
Badge: tesserino
Boss: capo
Brand: marca
Break: pausa
Business: affari
Cash: contanti
Coach: allenatore
Concept: idea
Community: comunità
Cool: figo
Copyright: diritto d’autore
Deadline: scadenza
Display: schermo
Fashion: moda
Flop: fiasco
Food: cibo
Freelance: libero professionista
Gossip: pettegolezzo
Happy end: lieto fine
Hotel: albergo
Look: aspetto
Mail: posta
Make up: trucco
Manager: dirigente
Match: partita
Meeting: incontro
Mission: missione
News: notizie
Okay: va bene
Part time: orario ridotto
Partner: compagno/a
Party: festa
Relax: rilassarsi
Trend: tendenza
Show: spettacolo
Sexy: sensuale
Staff: personale
Startup: nuova impresa
Team: squadra
Ticket: biglietto
Trash: spazzatura
Weekend: fine settimana (che poi molti dicono ‘ci vediamo nel week’)
Workout: allenamento
Workshop: seminario
e tante altre, per non parlare poi del linguaggio dei più giovani...sicuramente fantasioso, molte volte incomprensibile.
Muovendo dal fortunatissimo "postare" (pubblicare qualcosa online, derivato dall'inglese "to post", mettere nella posta, imbucare) e ormai entrato nell'uso comune -
da "beccarsi" (incontrarsi) a "bordello" (confusione), da "clannare" (far entrare qualcuno in un clan, in un gruppo) a "svalvolare" (uscire di senno), da "ciorro" (persona di brutto aspetto) a "ciospa" (sigaretta) a "scialla" (tranquillo).
E poi varie locuzioni, come "essere fuori come un balcone" (essere fuori di testa) o "ma che ne sanno i 2000" (per indicare l'ignoranza dei nati nel 21/o secolo). E, infine, alcuni acronimi: "da Omw (sto arrivando: "Omw, aspetta 3 secondi") a W8 (aspettare: "W8, vado al bagno").
Molto amati anche i suffissi -oso e -ata: da "palloso" (noioso) a "morbidoso" (delicato), da "gufata" (frase che porta sfortuna) a "cinesata" (oggetto di scarsa qualità). -
Anche le forme dialettali sono molto frequenti e variano da territorio a territorio: dai romaneschi "piottare" (correre a cento all'ora, derivato da 'piotta', moneta da cento lire) e "mortazza" (mortadella), al nordico "burdél" (chiasso), al napoletano "frisco" (per indicare un giovane vigoroso), ai toscani "bischero" (sciocco) e "boscare" (mancare un appuntamento).
"Drinkare" per tornare agli inglesismi) "lovvare (per amare, da "to love"), googlare (per 'fare una ricerca su Google')
Poi ci sono gerghi che puntano alla brevità, usati dai giovanissimi....non sto ad elencarli...sono davvero tanti.
A dire il vero anche gli esperti "dell'Accademia della Crusca", affermano che un'evoluzione linguistica sia del tutto normale, fa parte del procedere dei tempi, ha una funzione tribale, serve a riconoscersi, Con la loro velocità, i linguaggi giovanili rappresentano una formidabile fucina di idee linguistiche, alcune assolutamente transitorie, altre destinate a rimanere".
Tuttavia bisognerebbe fare maggiore attenzione a non perdere l'uso della nostra elegante e raffinata lingua, difficile, vero, ma sempre pur la nostra.