"Paper Gods", è il 14/o album della carriera dei Duran Duran in uscita mondiale venerdì 11 settembre: Simon LeBon, Nick Rhodes, John Taylor e Roger Taylor hanno fatto le cose per bene. Sfruttando al meglio le opportunità fornite da un nuovo contratto con una major, che evidentemente ha messo un generoso budget a disposizione, musicalmente parlando, hanno saggiamente deciso di sfruttare il revival dance che sta dominando le pop charts chiamando in studio i produttori più bravi in circolazione nel settore: il vecchio amico Nile Rodgers, tornato a essere una star grazie ai Daft Punk e Pharrell, Marc Ronson, il regista musicale di Amy Winehouse e Bruno Mars che oggi è una delle grandi firme del sound pop-dance che affonda le radici nel vinile, e Ben "Mr" Hudson, abituale partner dei due giganti dell'hip hop milionario, Jay Z e Kayne West.
In più special guest come John Frusciante, geniale chitarrista (due volte) ex Red Hot Chili Peppers, Janelle Monae, una delle voci più interessanti della nuova scena black, Kiesza e Davide Rossi, il violinista-produttore-arrangiatore italiano allievo di Robert Fripp che, per citare solo pochi nomi, ha lavorato con Verve, Coldplay, Alicia Keys.
Suoni accattivanti, in perfetto equilibrio tra passato e presente e comunque attualissimi e concepiti per essere immediatamente ascoltati anche dalle nuove generazioni. Il singolo che riassume perfettamente l'atmosfera dell'album è "Pressure Off" con ospiti Janelle Monae e Nile Rodgers che con la sua chitarra funk continua a essere un implacabile killer del dance floor. Per i duraniani, il riferimento è, per bocca della band, a "Notorius". Ma con 100 milioni di album e 37 anni di carriera alle spalle, LeBon e compagni possono contare su un'esperienza a dir poco invidiabile. Tenendo conto che i quattro ex New Romantics (tutti di Birmingham ad eccezione di Simon che è di Londra ma studiava alla "drama school" di Birmingham) sono anche passati dal successo delirante degli anni '80 e '90 al quasi anonimato: in quegli anni a Roma (era l'epoca in cui c'era Warren Cuccurullo alla chitarra) non riuscirono a riempire il Palladium (oggi un teatro) nonostante fossero state aperte le porte per fare entrare la gente gratis. Hanno tenuto duro, stanno invecchiando bene (sono tutti tra i 53 e i 57 anni) e, non appena i corsi e i ricorsi del mercato lo hanno permesso, si sono portati a casa un nuovo contratto e un album che ha tutte le potenzialità per vendere bene.
In più special guest come John Frusciante, geniale chitarrista (due volte) ex Red Hot Chili Peppers, Janelle Monae, una delle voci più interessanti della nuova scena black, Kiesza e Davide Rossi, il violinista-produttore-arrangiatore italiano allievo di Robert Fripp che, per citare solo pochi nomi, ha lavorato con Verve, Coldplay, Alicia Keys.
Suoni accattivanti, in perfetto equilibrio tra passato e presente e comunque attualissimi e concepiti per essere immediatamente ascoltati anche dalle nuove generazioni. Il singolo che riassume perfettamente l'atmosfera dell'album è "Pressure Off" con ospiti Janelle Monae e Nile Rodgers che con la sua chitarra funk continua a essere un implacabile killer del dance floor. Per i duraniani, il riferimento è, per bocca della band, a "Notorius". Ma con 100 milioni di album e 37 anni di carriera alle spalle, LeBon e compagni possono contare su un'esperienza a dir poco invidiabile. Tenendo conto che i quattro ex New Romantics (tutti di Birmingham ad eccezione di Simon che è di Londra ma studiava alla "drama school" di Birmingham) sono anche passati dal successo delirante degli anni '80 e '90 al quasi anonimato: in quegli anni a Roma (era l'epoca in cui c'era Warren Cuccurullo alla chitarra) non riuscirono a riempire il Palladium (oggi un teatro) nonostante fossero state aperte le porte per fare entrare la gente gratis. Hanno tenuto duro, stanno invecchiando bene (sono tutti tra i 53 e i 57 anni) e, non appena i corsi e i ricorsi del mercato lo hanno permesso, si sono portati a casa un nuovo contratto e un album che ha tutte le potenzialità per vendere bene.
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