Esce 'Black cat' è in autunno parte il tour mondiale di Zucchero
"Volevo un album anarchico e libero, di quelli per i quali una canzone nasceva alle quattro del mattino ed era già pronta, senza pensare tanto alle classifiche e alle radio". E' nato con questo piglio il nuovo lavoro da studio firmato da Zucchero, 'Black cat', in uscita domani in tutto il mondo e che ha impegnato Fornaciari a lungo: prima un anno per scrivere le canzoni (una quarantina poi scremate ad una ventina affidate ai produttori) e poi spostamenti infiniti tra Los Angeles, Memphis, New Orleans, Nashville e Pontremoli, nella Lunigiana, dove l'album ha preso forma negli studi casalinghi di Zucchero (Lunisiana Soul). L'album arriva a sei anni di distanza dal precedente 'Chocabeck' e dal suo occhio strizzato al folk, con una decisa svolta di suoni verso il rhythm and blues. "Ultimamente per lavorare parto sempre da un suono che mi ispira - ha spiegato Zucchero - e se per 'Chocabeck' per esempio si era trattato delle campane del mio paese d'origine piuttosto che dei suoni della piazza, in questo caso ad ispirarmi è stato un tour negli Stati Uniti del Sud, i canti degli schiavi, le canzoni delle prigioni e un immaginario cinematografico alla 'Django' o 'Il colore viola'. Nella scaletta ci sono almeno tre brani che parlano dei nuovi schiavi". I brani contenuti in 'Black cat' sono un totale di tredici e la scaletta parte da 'Partigiano reggiano', primo singolo estratto e chiamato ad anticipare tutto l'album in radio. "Sono nato in una terra 'rossa' - ha raccontato Fornaciari - e ho vivo il ricordo dei racconti di mia nonna e mio zio che è stato deportato in Germania. Mi piacerebbe se oggi ci fossero dei giovani partigiani ai quali potrei fare da zio, accomunati dall'impegno per una causa concreta anche al di là degli schieramenti politici". L'album è poi chiuso da 'Streets of Surrender (S.O.S), ovvero il brano scritto per Zucchero da Bono degli U2 e ispirato alla strage terroristica al Bataclan di Parigi dello scorso novembre. Sullo stesso brano le chitarre sono invece suonate da Mark Knopfler (così come per 'Ci si arrende'). Per la produzione di tutto il lavoro Zucchero ha deciso di contattare tre personaggi che sono una sicurezza in quanto a prodotti finiti ai quali hanno lavorato e che rispondono ai nomi di T Bone Burnett (Elvis Costello, Elton John), Brendan O'Brien (Springsteen, Pearl Jam) e Don Was (Rolling Stones, Iggy Pop). "Volevo un album con più suoni ma che avesse un'anima comune - ha spiegato a proposito della scelta Zucchero - e tutti e tre hanno capito il lavoro che c'era da fare. Nessuno ha fatto la star e per lavorare con loro ho fatto avanti e indietro e su e giù per gli Stati Uniti". Sul versante live, l'autunno porterà la voce delle nuove 'Ti voglio sposare' e 'Voci' in un nuovo tour mondiale che si aprirà ufficialmente con gli unici concerti italiani previsti per il 2016, tutti all'Arena di Verona e in programma tra il 16 e il 28 settembre. "Non ho ancora pensato agli ospiti - ha confessato Zucchero - ma qualche telefonata agli amici la farò. Per i concerti dovrò anche reclutare tanti musicisti per riproporre in modo più fedele possibile i suoni del nuovo album".
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