Il buongiorno si vede dall'omino
Un buffo ometto coi baffi, diventato poi il simbolo del risveglio per milioni di persone, ma chi è e come è nato?
La famiglia Bialetti lega il suo nome alla moka da caffe sin dal lontano 1930 quando ad Alfonso viene in mente di progettare uno strumento metallico per la preparazione del caffè nelle cucine degli italiani. Fino a quel momento nelle case regnava la tradizionale "napoletana", ma dal 1933 avviene l'avvicendamento e fa la sua comparsa la moka pensata e realizzata da Alfonso Bialetti. Viene avviata subito la sua produzione che fino al dopoguerra rimane rigorosamente artigianale arrivando a sfornare fino a 70.000 pezzi all'anno. Leggenda vuole che l'idea per questa invenzione gli sia venuta osservando una "lisciveuse", antenata della moderna lavatrice, che si componeva di un pentolone in cui l'acqua veniva fatta bollire e il vapore, salendo, arrivava ai panni posti sopra un filtro: in soldoni lo stesso meccanismo che anima la moka.
Arriviamo nel 1946, il figlio Renato, tornato da un periodo di reclusione in un campo di prigionia tedesco durante la seconda guerra mondiale, prende le redini dell'azienda. Con una efficace strategia aziendale, valorizzò l'invenzione del padre avviando la produzione su scala industriale delle caffettiere e la successiva e intensa pubblicizzazione dal 1953. Ci vuole un simbolo che identifichi l'azienda e lo spunto lo trova assieme ad un amico d'infanzia: Paul Campani. Al secolo Paolo Campani nato a Modena il 29 gennaio 1923. Famoso animatore, fumettista, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano.
Verrà poi annoverato fra i maestri italiani dell'animazione e principale ideatore del programma televisivo, più ricordato della tv: "Carosello". Grazie alla sua creatività prendono vita anche molti personaggi protagonisti di famosi spot pubblicitari. Nasce così il famoso "Omino Bialetti". Campani decide con Renato che il buffo personaggio dovrà avere le fattezze del volto di Renato Bialetti stesso, all'epoca con un bel paio di baffi, e così fece. Il tutto accompagnato da uno slogan che diventerà per l'epoca un vero e proprio tormentone:
"Eh sì sì sì... sembra facile (fare un buon caffè)!"
Renato Bialetti muore nella notte fra il 10 e l'11 febbraio 2016 le sue ceneri sono state conservate in una delle iconiche "Mokona Bialetti"
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