Keith Emerson, la verità sulla sua morte

La famiglia di Keith Emerson rompe il silenzio. A pochi giorni dalla morte del leggendario tastierista, pianista e compositore britannico, nella sua casa di Santa Monica con un colpo di pistola, a parlare infatti è Mari Kawaguchi, compagna del musicista, che, pur stravolta dal dolore, ha deciso di aprirsi e di concedere un’intervista al Telegraph. Nella sua chiacchierata col quotidiano inglese, la donna ha provato a spiegare le motivazioni alla base del suicidio del fidanzato, confermando tra l’altro come, negli ultimi tempi, il settantunenne arista fosse piombato in un brutto stato di prostrazione emotiva a causa del suo complicato quadro clinico. A rendere tristi e difficili i giorni di Emerson, una patologia nervosa degenerativa che gli stava togliendo il controllo della mano destra, una vera e propria sentenza di morte per uno come lui. La mano e il braccio destro gli stavano dando problemi da anni. Si era operato qualche anno fa ma il dolore e le complicazioni ai nervi della mano destra stavano aumentando. Aveva in programma dei concerti in Giappone e, nonostante la produzione gli avesse assicurato la presenza di un tastierista di supporto, lui era comunque preoccupato.

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