La “tazzulella ‘e cafè” patrimonio dell'Unesco
Perché il caffè è socialità un rito che ha ormai varcato anche i confini nazionali italiani
Dopo la Pizza un altra specialità tipicamente italiana tenta l'egida dell'Unesco ed è la tazzina di caffè. Quello napoletano infatti ormai non è più soltanto una bevanda da consumarsi nelle pause, o lei stessa scusa per prendersela...la pausa, ma è nel tempo diventato un vero e proprio rito, un simbolo sociale e culturale. Sono state scritte canzoni sul caffè, la più famosa rimane quella di Pino Daniele " Na' tazzulella e' cafè" poi citazioni da parte di Totò e De Filippo, gli hanno dedicato film e opere teatrali, le storie sul caffè napoletano sono sbarcate in ogni forma d'arte.
Nella vita reale per molti locali il caffè è diventato per molti locali il perno centrale, ed è per questi motivi che la Regione Campania con la firma dell'ormai iconico Presidente Vincenzo De Luca ha inviato all' Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura il dossier contenente le motivazioni per le quali la scura bevanda entri a pieno titolo nella lista delle unicità campane che ricordiamo sono: il centro storico di Napoli, la dieta mediterranea, la pizza e adesso forse il caffè. Con il nome di “caffè espresso napoletano”.
E le suddette motivazioni che stanno alla base della candidatura sono piuttosto chiare: sottolineare ancora una volta quanto il caffè sia sì una bevanda trasversale ma profondamente radicata nella cultura italiana. E non c’è da stupirsene: la macchina per l’espresso è stata inventata proprio in Italia, a Torino, brevettata da Angelo Moriondo nel 1884, che ha rivoluzionato il modo di servire la bevanda, dando la possibilità ai baristi di produrre tante tazze in serie. A contribuire alla diffusione dell’espresso, poi, ci hanno pensato Luigi Bezzera, Desiderio Pavoni, Pier Teresio Arduino, Achille Gaggia: personaggi che hanno apportato modifiche significative, rendendo il caffè all’italiana famoso in tutto il mondo. E poi c’è il "caffè sospeso" simbolo di generosità, solidarietà e ospitalità. Il dossier è stato redatto da docenti universitari, antropologi e giuristi ed è un viaggio nei valori napoletani legati alla cultura del caffè. Non ultimo è da considerare che Il caffè è anche una fonte economica da non trascurare. La speranza ora è che il profumo dell’Espresso napoletano arrivi a varcare i confini e conquisti con il suo aroma anche l’Unesco.