Mangiare con la mascherina ora si può
La mascherina di Asaf Gitelis, si può aprire e richiudere a comando per consentire il passaggio della forchetta
La benedetta fase 2 ci consente di ritornare al ristorante, ma solo se muniti di mascherina. E come facciamo a mangiare se non pèossiamo levare la mascherina dal viso? Ci ha pensato Asaf Gitelis, inventore israeliano che proprio in questi giorni ha mostrato orgogliosamente al mondo la sua ultima trovata anti-coronavirus: una maschera che si può aprire e richiudere a comando per consentire il passaggio delle posate attraverso la stessa grazie ad una apertura che si apre e poi richiude a comando. Questa rivoluzionaria mascherina sarebbe già stata brevettata e quindi sarebbe pronta per fare il suo ingresso in commercio, nei prossimi mesi. Come tutte le invenzioni ha i suoi lati deboli anche lei, quello più evidente sta nel fatto che chi la indossa deve necessariamente essere dotato di una dicreta coordinazione nei movimenti dovendo infatti far combaciare passaggio forchetta-apertura mascherina, cosa non così immediata per tutti.
Ma nessuna paura è già allo studio una versione più avanzata dotata di sensori che percepirebbero l'avvicinarsi della posata e attivandosi aprirebbero il varco nella mascherina permettendone il passaggio. Non illudiamoci però anche questa soluzione ha le sue insidie nascoste. Se da un lato, infatti, l'apertura potrebbe consentire abbastanza agilmente il passaggio di un pezzetto di carne, resta di fatto il problema con un gelato o una zuppa che potrebbero rivelarsi senz'altro più problematici, con la loro consistenza tendente al liquido. Provate ad immaginare la faccia di un amico che pranzando con voi ammira estasiato la mascherina fradicia di cibo. Altro aspetto da non sottovalutare è la chiusura delle parti soggette a continue aperture, che possano garantire la sigillatura delle parti tale da non fare passare più nulla.
Bisogna però riconoscere che c'è qualcosa di estremamente affascinante nascosto tra le pieghe di questa folle invenzione, vuoi che sia la fantasia che cerca di riaccostarci alla normalità. Potrebbe anche essere l'ingenuità, colpevole però di falle nel sistema o forse l'effetto sulla psiche provata e stanca del vivere in quarantena che cerca, pur rispettando i protocolli, un rapido anche se simbolico ritorno alla vita ante-covid.