Mary Poppins
Il British Board of Film Classification ha infatti alzato la classificazione cinematografica del film Disney “Mary Poppins” da U, ovvero che “non contiene materiale che possa offendere o danneggiare”, a PG (parental guidance).
Tempi che cambiano linguaggi che diventano “censurabili”, accade nel mondo dell'editoria e del cinema dove opere molto note creano improvvisamente imbarazzo.
Il British Board of Film Classification ha infatti alzato la classificazione cinematografica del film Disney “Mary Poppins” da U, ovvero che “non contiene materiale che possa offendere o danneggiare”, a PG (parental guidance).
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Ciò significa che alcune scene del cult del 1964 con protagonisti Julie Andrews nel ruolo della magica tata e Dick Van Dyke in quello del suo aiutante Bert potrebbero non essere adatte ai bambini piccoli.
Il motivo? Perché sarebbe usato all’interno della pellicola un “linguaggio discriminatorio”. A farlo sapere è un portavoce del BBFC che ha dichiarato che il film include due usi del termine discriminatorio ‘ottentotti’.