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Max Biaggi vola a 400Km/h

Il pilota romano ha stabilito il nuovo record di velocità con una moto elettrica

L'ex campione del mondo di motociclismo si è tolto un altra soddisfazione alla soglia del mezzo secolo, Max a 49 anni, ha fissato il nuovo primato di velocità massima raggiunta da una moto elettrica, raggiungendo i 408 km/h in sella a una Voxan elettrica. Il primato l'ha stabilito sulla pista dell'aeroporto di Chateauroux, in Francia. Per dare un idea di quello che fatto Max, andando a quella velocità, i 600 chilometri che separano Milano e Roma sarebbero coperti in meno di un'ora e mezza! Per restare in tema due ruote, rendono l'idea i record stabiliti da Jack Miller, in sella alla Ducati, durante i test pre campionato della Moto GP di Losail, arrivando a toccare i 355,2 km/h, mentre nella gran premio d'Austria Andrea Dovizioso ha siglato il record di velocità massima di quest’anno con 320,4 km/h. Max Biaggi, quattro volte campione del Mondo in 250 e due volte in Superbike. Il primato assoluto di velocità sulle due ruote, però appartiene al britannico Guy Martin, che sul circuito di Elvington Airfield, nello Yorkshire, pista utilizzata nota per via della Royal Air Force che durante la seconda guerra mondiale la utilizzava per i test di velocità. In sella a una Suzuki Hayabusa  arrivò a toccare i 436 km/h. Ma in quel caso era una moto spinta da un motore da 830 CV. Max Biaggi invece ha stabilito il suo record con una moto elettrica.


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Ovviamente non era non una moto elettrica qualsiasi, ma la Voxman Wattman della Venturi, spinta da un motore da 270 kW alimentato da una batteria agli ioni di litio e raffreddato a ghiaccio secco. Escamotage che ha permesso agli ingegneri di ridurre le prese d’aria a favore dell'aerodinamica. Al termine della prova tutta la squadra di Max si è finalmente lasciata andare, buttandosi alle spalle mesi di preparativi e di tensione accumulata in attesa della prova della verità. Lo stesso Biaggi ha voluto commentare: «Le sensazioni che ho vissuto sono state un po’ diverse da quelle che mi hanno accompagnato per gran parte della mia vita. L’assenza dei classici rumori, la presenza di un motore elettrico, dall’erogazione completamente diversa rispetto ad un motore termico e la mancanza della competizione con gli altri piloti, hanno rappresentato le differenze più facilmente percepibili.



Ma la vera novità è stata l’elevata velocità a cui mi sono avvicinato. Io non ho mai toccato i 400 km/h e credetemi intorno a queste velocità cambia completamente la prospettiva dello spazio che ci circonda, l’aria è un muro praticamente impenetrabile e cominci a combattere con delle forze fino a quel momento poco note. Rimanere aggrappato alla moto, mentre cerchi di raggiungere velocità per me inimmaginabili, è stata una sfida nuova per me. Ma non è finita qui, perché la caccia al record si sarebbe dovuta tenere sul Salar de Uyuny in Bolivia, (il lago salato più esteso al mondo) che, trovandosi a 3.520 metri di altitudine garantiva aria più rarefatta, quindi minor resistenza aerodinamica e punte di velocità più elevate. La pandemia non ha reso possibile l'organizzazione, facendo ripiegare il team sull'aeroporto di Chateauroux, che ha un rettifilo più corto rispetto a quanto cercavano alla Venturi. Ecco perché, appena sarà possibile, Max Biaggi ci riproverà, sognando di ritoccare verso l'alto il suo stesso primato.







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