È morto Maurizio Arcieri, re della musica elettronica italiana

“Ne abbiamo viste talmente tante che potremmo giudicare come se fossimo dall’aldilà”: scherzava così Maurizio Arcieri, qualche anno fa, quando insieme alla moglie Christina (insieme, i due, i Krisma), era diventato vero personaggio di culto televisivo da Chiambretti. Che non si era però inventato nulla, perché Maurizio, da solo e con la compagna, è stato, forse senza neanche rendersene conto, uno dei personaggi più estrosi della musica italiana. E’ stato un grande innovatore Maurizio, sì. Milanese doc, prese immediatamente, ragazzino, il treno del beat, fondando i New Dada. Tra le più importanti di quelle band di giovanissimi in frangetta e abiti stretti che giocavano a fare gli inglesi: e agli inglesi più celebri di tutti, i Beatles, a Maurizio e i suoi toccò addirittura di fare da spalla nel leggendario concerto al milanese Vigorelli, di cui a breve festeggeremo il mezzo secolo(“E, coi Beatles, fummo gli unici a non essere fischiati” ricordava lui). Poi si stufò del beat e di tutto il resto, Maurizio e incontrò Christina pronto a precorrere altri tempi: già, con i Krisma, alla metà degli anni’70, Arcieri e la moglie furono praticamente i primi, insieme forse solo all’allora imberbe Battiato, a percorrere i sentieri dell’elettronica, i sintetizzatori, l’estetica del solo nero. Dei marziani insomma nell’Italia del tutto politico, anche in musica. Tant’è che se ne andarono a New York, per entrare a far parte della compagnia di giro di Andy Warhol, la straordinaria fucina del Factory di inizio anni’80. L’Aids imperversava però, gli amici dei due morivano come mosche. E i due tornarono indietro. Nessun treno a questo punto attendeva Maurizio e consorte e finirono presto nell’oblio del contemporaneo. Anche se i suoi dischi, e dei New Dada e dei Krisma, diventavano oggetto di culto in luoghi lontanissimi (in Giappone, dei miti) e modello indiscutibile per i nuovi cavalieri della disco. Finché Chiambretti non si ricordò di loro, nel 2008-2009. Assisi su un trono aereo giudicavano gli ospiti di quell’ultima, fortunata, avventura del comico valdostano. Divertente, surreale, onirico Maurizio (una conversazione con lui e Christina era un viaggio “cosmico” come avrebbe detto un personaggio di Mai Dire Gol), ora ci puoi giudicare davvero da lassù.“Ne abbiamo viste talmente tante che potremmo giudicare come se fossimo dall’aldilà”: scherzava così Maurizio Arcieri, qualche anno fa, quando insieme alla moglie Christina (insieme, i due, i Krisma), era diventato vero personaggio di culto televisivo da Chiambretti. Che non si era però inventato nulla, perché Maurizio, da solo e con la compagna, è stato, forse senza neanche rendersene conto, uno dei personaggi più estrosi della musica italiana.

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