New York, 8 dicembre 1980 ore 22,51
di Gilberto Gattei
....Il 9 dicembre del 1980 sembrava una giornata come tutte le altre: sveglia alla stessa ora e poi, nel pomeriggio, la radio. Il mio programma iniziava alle 17,00 e finiva alle 19,30. Il 9 dicembre del 1980 ci arrivò una notizia che cambiò la nostra vita ( quella musicale) per sempre. Erano le 22,51 dell'8 dicembre a New York; le 4,51 del 9 dicembre in Italia e le agenzie di stampa di tutto il mondo diffusero la notizia della morte di John Lennon. In radio stava "girando" da qualche giorno "(just like) starting over: il primo singolo tratto da "Double fantasy" l'album che ci faceva ritrovare Lennon dopo 5 anni di silenzio discografico.
Ricordo perfettamente l'album "Rock'nroll" del 1975 nel quale John rendeva omaggio ad alcune canzoni rock anni '50: canzoni che avevano accompagnato ( e forse influenzato) la sua adolescenza musicale. Avevo da poco cominciato la mia storia con la radio e mi ricordo che la traccia più programmata era "Stand by me" Lennon, assieme agli altri 3 "fab" era stato un eroe della mia infanzia, infatti Gianni, il cameriere della pensione dove lavorava mamma, nel 1963 mi fece conoscere "She loves you" pretendendo che io la imparassi a memoria. I Beatles hanno accompagnato la mia infanzia e la mia adolescenza musicale e dopo il loro scioglimento ho seguito la storia musicale di ognuno di loro; pensavo che il vero leader della band fosse Paul,perchè con il suo sound, prima con i wings e poi da solo, continuava la storia dei Beatles; ma mi piaceva John: la sua innovazione musicale e le battaglie pacifiste con la "Plastique Ono band"....e poi quell' "Imagine" canzone senza tempo che ho sempre nel cuore e nella mente. Per tutto questo e per molto altro la notizia della sua scomparsa mi sconvolse.
Mentre ero in radio a commentare e a programmare canzoni di John Lennon pensai anche a qualcosa di predestinato: Lennon fu ucciso all'ingresso del Dakota Building (il lussuoso palazzo in cui risiedeva, sulla 72ª strada, nell'Upper West Side a New York), che appare nella copertina del suo ultimo disco. «Non ho paura di morire, sono preparato alla morte perché non ci credo. Penso che sia solo scendere da un'auto per salire su un'altra.» è una sua frase pronunciata nel 1969 nel momento in cui il progetto Beatles stava morendo. Il 14 dicembre 1980, milioni di persone in tutto il mondo risposero all'appello della Ono di fermare ogni attività per 10 minuti di silenzio in onore di Lennon. Trentamila si riunirono a Liverpool, e circa 225.000 persone si recarono a Central Park, vicino al luogo del delitto. In questi dieci minuti, ogni stazione radiofonica di New York City sospese le trasmissioni. L'album "Double Fantasy" salì al primo posto delle classifiche di quasi tutto il mondo e tutti i suoi dischi, ristampati, entrarono nelle classifiche di vendita.
Molti furono gli artisti che lo omaggiarono: era appena arrivato il 1981 che in radio arrivò un 45 g. dei Roxy Music che gli hanno dedicato, con molto successo, un'azzeccata versione di Jealous Guy. Naturalmente anche gli altri 3 baronetti lo omaggiarono con loro composizioni e anche Elton John, che aveva frequentato molto Lennon negli ultimi anni, ed era il padrino di suo figlio Sean, gli dedicò due canzoni: la strumentale The Man Who Never Died e la commovente Empty Garden (Hey Hey Johnny), nell'album Jump Up! del 1982, che viene eseguita anche dal vivo, accompagnata da un collage di filmati su John. Anche i Queen lo ricordarono, con la canzone Life Is Real (Song for Lennon), contenuta nell'album Hot Space del 1982. In Italia fu ricordato dai Pooh, che gli dedicarono la canzone Chi fermerà la musica (1981) e dopo un toccante incontro a New York con Yoko Ono, registrarono e pubblicarono un singolo contenente una cover di Happy Xmas (War Is Over), cantata a quattro voci da ogni elemento del gruppo e ricordo anche un album di Alberto Fortis del 1982: " Fragole infinite" ( il riferimento è a Strawberry Fields Forever dei Beatles.).
La domanda che mi faccio è: Cosa è rimasto di John Lennon dopo 40 anni dalla sua scomparsa? ...Mi piacerebbe che i giovani virgulti della musica italiana e non, studiassero e imitassero non solo le melodie dei suoi grandi successi, ma anche il suo impegno per la pace e la fratellanza per realizzare e non solo immaginare un mondo migliore....
Imagine there's no countries It isn't hard to do Nothing to kill or die for And no religion too Imagine all the people Living life in peace...
Gilberto Gattei