Paola Turci: "Non sono mai stata così sicura di me"
"Questo disco è fatto di incontri, di passioni - ha detto la cantautrice - e di cose che mi piacciono. Questa volta non volevo compiacere nessuno che non fossi io e questo è l'unico filo logico che ho seguito per un disco di assoluta libertà. Sono libera perché oggi mi sento sicura come forse mai sono sentita prima". Nella scaletta dell'album sono finiti un totale di undici titoli che vanno dalla canzone presentata a febbraio sul palco dell'Ariston a 'La vita che ho deciso', passando per 'Tenerti la mano è la mia rivoluzione', 'Sublime' e 'Nel mio secondo cuore' che ha ispirato anche il titolo per il cd. Il tutto confezionato grazie anche alla collaborazione con numerosi autori come Giulia Ananìa, Marta Venturini, Fabio Ilacqua, Niccolò Agliardi ed Enzo Avitabile.
"Tutti gli autori con cui ho collaborato - ha spiegato Paola Turci - mi hanno conosciuta, anche attraverso il mio libro e il monologo che ho portato in scena qualche tempo fa ('Mi amerò lo stesso' che ha ispirato la penna di Giulia Anania per il brano sanremese, ndr). In loro ho cercato la poetica prima di tutto e l'aspetto onirico dei temi. Non mi piace avere a che fare con canzoni con espressioni troppo terrene, perché un brano deve avere come sintesi la poetica e la filosofia. Faccio riferimento a grandi autori, inarrivabili ma che comunque sono i miei fari da sempre, capaci di scrivere storie inventate capaci però di parlare a proposito di qualcosa che accade realmente". Alla lista dei collaboratori c'è poi da aggiungere un personaggio come Fink, musicista britannico dall'anima blues. "L'ho conosciuto un paio di anni fa ad un suo concerto - ha spiegato la voce della nuova 'Ci siamo fatti tanti sogni' - e quando ho saputo che anche il produttore dell'album ne consumava letteralmente il disco, l'ho chiamato immediatamente".
Nell'elenco di canzoni di 'Il secondo cuore' c'è poi anche 'Ma dimme te', prima prova di Paola Turci alle prese con il romanesco, nella quale ha messo lo zampino con la sua voce anche l'attore Marco Giallini. "Non mi ero mai avventurata nel romanesco - ha confessato la cantautrice - perché in musica è sempre stato declinato nel senso degli stornelli. Io invece volevo fare una canzone e questa volta mi ci sono buttata utilizzando anche la voce di Giallini che mi fa impazzire. Era molto adatto per interpretare quella figura di uomo innamorato ma anche gran 'figlio di una buona donna' di cui parla la canzone". Con una nuova carrellata di live Paola Turci partirà poi a maggio (prima tappa il 6 al Teatro Comunale di Todi) per una serie di concerti che la impegneranno fino ad estate inoltrata. "Sarà un live pensato per i club ma fatto a teatro - ha anticipato la cantante - e composto di energia e sicurezza, com'è stato per il Festival di quest'anno dove mi sono misurata con me stessa".
fonte ANSA