AMBIENTE

Potito, il 12enne che manifesta da solo per il clima

E' successo in provincia di Foggia

«La terra è nostra madre e noi la stiamo avvelenando; è impensabile che un figlio avveleni la sua mamma». Sono state le parole di Potito Ruggiero, 12enne di Stornarella, una cittadina foggiana, che venerdì mattina ha manifestato da solo, armato del suo cartello, nella piazza del paese. Il ragazzo è stato visto dal sindaco del paese, Massimo Colia, che si è intenerito alla vista di quest’unico bambino in corteo e ha messo la sua foto sul profilo Facebook, una foto che è diventata virale.

Era da giorni che ci pensava, racconta la mamma e nella giornata del «Fridays for future» italiano, ha deciso di non andare a scuola ma di compiere la sua azione dimostrativa. A scuola si è molto parlato di ambiente, i più grandi sono impegnati anche in giornate green, il loro è un territorio agricolo e spesso si promuovono incontri con gli agricoltori per studiare interventi sulle stoppie meno invasivi. Lui però voleva dare il proprio segno.

Dunque già da una settimana Potito si preparava al suo venerdì, aveva guardato Internet e preso esempio, la sera precedente aveva fatto tardi per colorare il cartellone sul quale aveva scritto il motto di Greta e il suo di motto, «Io vi tengo d’occhio» in inglese. Dalle nove a mezzogiorno si è fermato in piazza con la sua borraccia a portata di mano mentre i suoi compagni erano a scuola. Poi il pranzo a casa e di nuovo dimostrazione nel pomeriggio quando anche i suoi compagni di classe l’hanno raggiunto.

Racconta mamma Alessandra: «Lui ha sempre seguito Greta e già da tempo aveva cominciato a non usare più la plastica e a non gettare via quello che più può inquinare. Sua sorella ha 14 anni e anche lei a scuola parla di questi problemi del resto a casa noi discutiamo di tutti gli argomenti che ci interessano. A me ha detto che il futuro è suo e dunque deve stare più attento degli adulti. Lui è appassionato di tecnologia, studia con profitto ma io non immaginavo che avrebbe preso questa iniziativa, da solo. Io quando ho capito che per lui era importante l’ho motivato e sostenuto. Gli ho detto che stava compiendo un passo coraggioso. A me ha detto che era soddisfatto perché pensava che questa cosa non avrebbe interessato nessuno. Invece non è stato così»

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