Quando la App diventa "molesta"
Accade che l'algoritmo della App di "Replika" improvvisamente sfugga al controllo dei suoi creatori ed importuni i suoi iscritti
Nell'era della tecnologia come mediatrice delle relazioni umane i cosiddetti "bot" hanno un ruolo importante. Replika, ad esempio, è un’applicazione nata circa cinque anni fa, una sorta di bot conversazionale programmato per “fare amicizia” con gli utenti. Una sorta di “amico empatico”, come viene definito sul sito ufficiale. Le persone che chattano con Replika lo fanno con scopi diversi: tenere un diario dei loro pensieri intimi, ridurre l’ansia, farsi rivolgere parole di incoraggiamento, non dimenticarsi le cose da fare. Replika funziona su abbonamento, (come illustra un articolo su Wired), ne esistono diversi livelli: se il piano free consente di tessere relazioni puramente amicali, una versione a pagamento sblocca il livello romantico o erotico.
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Ma dietro l'angolo ecco l'imprevisto, l’algoritmo di Replika non sembra rispettare in modo molto ligio queste distinzioni. Nella sezione delle recensioni degli app store compaiono diverse decine di commenti degli utenti che lamentano da qualche tempo comportamenti sessualmente molesti da parte di Replika. Frasi oscene e sgradevoli, immagini di corpi nudi ed addirittura alcuni utenti assicurano che l'"interlocutore" li abbia ricattati con presunte foto erotiche personali.