Turisti, finti mendicanti, per continuare le vacanze
La Thailandia non ci sta e li rimanda a casa
Il viaggio è davvero una delle cose migliori che una persona può fare: allarga la mente, favorisce l'empatia con persone di tutte le razze e culture e crea ricordi che durano una vita. Tuttavia, viaggiare è un lusso e un privilegio che solo una parte della popolazione mondiale può permettersi.
Quindi, quando i turisti occidentali, con tutti i privilegi, decidono di mendicare per le strade dei paesi in via di sviluppo, allo scopo di continuare ad oltranza la vacanza... beh, non è piacevole e non è etico. Il turismo è una fonte vitale di reddito in molti paesi; dovremmo viaggiare in modo tale da massimizzare i benefici per le persone e le imprese locali. Sfruttare la gentilezza degli estranei per promuovere obiettivi diciamolo, egoisti, non è corretto.
Eppure il business dei "begpackers", così vengono chiamati, funziona eccome! E' facile vedere cartelli con scritto per esempio: «Ciao, sono Sergey, sto viaggiando in Asia da 5 mesi. Hong Kong è stupenda ma così costosa. Purtroppo, ho finito i soldi. Ti prego, aiutami». Lo vedi lì, il russo, con quel sorrisetto furbo e simpatico, capello corto, barbetta lanuginosa sotto al mento, un po’ hipster, guance e naso lucidati dal sole.
Magari ci pensi anche. Ad aiutarlo. Poi lo trovi due mesi dopo in short, canottiera e sandali. Cartello identico, ora anche in cinese. Dice che sta viaggiando nel continente, ma per 10 mesi. Si vede che il business del mendicante funziona. E va di moda. " Se lo facessimo nei vostri paesi saremmo considerati clandestini" dicono le forze di polizia, e così l’Asia si rivolta contro i turisti occidentali: “Chiedono l’elemosina per viaggiare gratis” E dalla Thailandia alla Cambogia aumentano le espulsioni.
Il governo ha deciso di imporre multe e pene detentive ai finti mendicanti e a chi li aiuta con cibo o soldi. I veri mendicanti invece riceveranno aiuti dallo Stato. "Abbiamo visto molti casi di turisti problematici, ultimamente sono australiani, britannici o russi", ha detto un funzionario. "Tendiamo a segnalare questi casi alle ambasciate interessate in modo che possano sorvegliare i cittadini che sono in vacanza".