Vasco torna a Roma, sold out allo stadio Olimpico
Nel tour 2018 negli stadi italiani (Bari e Messina saranno le prossime date, che hanno già registrato il tutto esaurito), Vasco Rossi porta la sua storia, il rock e il romanticismo che hanno accompagnato alcuni dei momenti più importanti della vita dei suoi fan e hanno lasciato un segno anche nella memoria collettiva. "Deviazioni" dall'album Bollicine, degli anni Ottanta, il singolo "Blasco Rossi", per poi fare un salto negli anni Duemila con "E adesso che tocca a me" e "Come nelle favole", e tornare a uno dei suoi più grandi successi, "Fegato, fegato spappolato", del suo secondo album Non siamo mica gli americani!, con all'interno una citazione dei Metallica. E a metà concerto, la dedica al primo album, Ma cosa vuoi che sia una canzone, con "Ciao" al pianoforte, mai eseguito prima, e un omaggio musicale a Ennio Morricone e a Stanley Kubrick. Tutto questo su un palco gigantesco, largo 70 metri e profondo quasi venti.
Dal '77 ad oggi Vasco Rossi ha raccontato in musica l'Italia e, in particolare, la provincia: la genuinità dei rapporti, la quotidianità nel quartiere, le bravate giovanili, il perbenismo piccolo-borghese e la generazione degli "sconvolti", i sentimenti e le riflessioni profonde sull'io. Ha raccontato, con irruenza e tenerezza, la fragilità dell'essere umano e l'imprevedibilità degli eventi, scardinando la facciata del "va tutto bene", del "siamo tutti forti e felici", che per certi versi negli ultimi anni, complice forse la comunicazione tramite social, è tornata in auge.
Oltre quarant'anni di musica, attraverso periodi, mode, stili diversi: Vasco Rossi fa parte dei ricordi di ognuno di loro ma cavalca anche il presente, con lo stesso impeto di sempre.
fonte ANSA