Gabriele d'Annunzio fu un uomo che seppe imporre i propri sogni agli altri uomini. Discendente di tanti avventurieri italiani, da Casanova a Cagliostro, rivoluzionò la figura dell'intellettuale facendo della sua vita un'opera d'arte, ricca di chiaroscuri mai scontati, e influenzò più generazioni nel gusto e nella visione del mondo. L'Italia del secondo dopoguerra ha cercato in tutti i modi di sbarazzarsi di lui, alternando l'indifferenza alla condanna, totale e preventiva.
A settant'anni dalla morte del poeta, Guerri trova la cifra per un racconto spassionato ma appassionante, spregiudicato ma colmo di sensibilità storica, letteraria e umana sulla vita e sulle opere inimitabili dell'"Imaginifico", del Vate, del Comandante. Ad introdurre ed accompagnare l’autore, con Patrizia Santini ai microfoni, il giornalista Antonio Prenna.
A settant'anni dalla morte del poeta, Guerri trova la cifra per un racconto spassionato ma appassionante, spregiudicato ma colmo di sensibilità storica, letteraria e umana sulla vita e sulle opere inimitabili dell'"Imaginifico", del Vate, del Comandante. Ad introdurre ed accompagnare l’autore, con Patrizia Santini ai microfoni, il giornalista Antonio Prenna.
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