Pantani: quanto ci manchi. 10 anni. Tanti ne sono passati dalla morte del Pirata. Ma la presenza di Marco Pantani è ancora forte. Anzi, più passa il tempo e più manca. Manca ai genitori, manca al ciclismo, manca ai tifosi. Quelli appassionati da sempre e quelli che si erano avvicinati grazie alle imprese del campione. Faceva sognare Marco. E sognare è il segreto per vivere con la speranza di un futuro migliore. Pantani ha vinto una quarantina di corse, quante Merckx in una sola stagione. Ma sapeva accendere la fantasia come pochissimi altri. Se ancora oggi, sulle salite, la gente mette i cartelli per ricordarlo, significa che l' eco delle emozioni non si è spenta. Nei suoi confronti c'è la gratitudine che va oltre il rimpianto. Quel Tour vinto nel 98 non lo dimentica nessuno. C'era la gente al bar, come negli anni del dopoguerra. Insomma non conta solo vincere. Conta soprattutto come lo si fa. Come Lui non ne vediamo più. E non è pietas. Non se ne parla bene solo perchè è morto. Di solito succede ma non vale per Pantani. A 10 anni dalla morte ancora non si conosce bene come è andata e cosa è successo in quella stanza del Residence le rose. Oggi e domani, a Cesenatico, c è il mondo. Quello vero che ha provato dolore dalla morte del Pirata e quello che ne ha preso solo atto e che forse, solo ora, si accorge di quanto vuoto abbia lasciato Marco.
Piero Arcide
Piero Arcide
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