Dal 1923 è la classica di fine estate, da qualche anno fa da gustoso antipasto al campionato del mondo su strada. Infiamma le strade della Romagna, sancisce e rinsalda il legame tra San Marino e Imola. Quante cose racconta la Coppa Placci, giunta quest’anno all’edizione numero 56. Un impegno per la Repubblica e Federazione Ciclistica, per il comune e l’unione sportiva imolese. La magia si rinnova il due settembre con partenza da San Marino (piazza Mercatale a Borgomaggiore) e l’arrivo proprio nella città che segna il confine tra Romagna e Emilia. Questa mattina la cerimonia di presentazione di una corsa che resta una gustosa e indicativa premondiale. Una corsa con l’albo d’oro di una Sanremo (tanto per non fare nomi). Un trofeo la Placci che hanno alzato nelle varie epoche Dancelli e Gimondi, De Vlaeminck e Moser, Chiappucci e Casagrande. 'Un fiore all’occhiello per la città' - dice il sindaco Marchignoli. 'Un impegno per una terra ama lo sport e il ciclismo' - gli fa eco Paolo Crescentini, presente alla cerimonia in rappresentanza del segretario Andreoli. Consegnato nell’occasione anche il premio Gutenberg, conferito ad un mostro sacro del ciclismo scritto: Gianfranco Josti, per 41 anni inviato del Corriere della Sera in ogni angolo ci fossero biciclette. Ha raccontato un ciclismo diverso, camminando tra giornalismo e letteratura. Oggi è in pensione e fa incetta di riconoscimenti. Una specie di postumo in vita.
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