In parallelo al torneo ATP, ad Anversa c'è anche un Alex De Minaur che batte Richard Gasquet e si aggiudica l'Ultimate Tennis Showdown. La competizione “rivoluzionaria”, e anche un po' trash, ideata dall'allenatore francese Patrick Mouratoglu, coach, tra gli altri, di Serena Williams e Stefanos Tsitsipas. La formula, che introduce elementi tipici di basket e giochi di ruolo, stravolge il concetto del tennis come sport senza cronometro. Niente più set ma quattro quarti da 10', con due battute consecutive a testa e coi punti che si contano “normalmente” (non più 15-30-40 ma 1, 2, 3 eccetera). Chi fa più punti nel quarto se lo aggiudica (in caso di parità se ne gioca uno decisivo) e chi vince 3 quarti fa sua la partita. Nell'eventualità di un 2-2 poi c'è un ulteriore quarto di spareggio, nel quale si serve una volta a testa e chi fa due punti in fila vince la partita.
La sezione “Yu Gi Oh!” del regolamento è quella che consente ai contendenti di giocarsi due “carte abilità” a quarto, che producono i loro effetti nello scambio successivo: con tali carte si può usufruire di un terzo tentativo di servizio o toglierne uno all'avversario, oppure si può raddoppiare o triplicare il valore del punto, se lo si conquisterà. Ed proprio una “carta tripla” ben spesa a chiudere i conti per De Minaur nella finale dell'UTS belga: Gasquet si arrende 3-1 ( i parziali sono 24-9, 15-14, 16-17 e 19-11). La cosa curiosa è che i due si ritroveranno l'uno contro l'altro domattina, sempre ad Anversa, per i sedicesimi dell'European Open ATP.